Il ministro della Transizione ecologica ha presentato nelle stanze di Palazzo Chigi la sua stretta al riscaldamento: 19 gradi sia nelle case con riscaldamento centralizzato che negli edifici pubblici. Bocciate le ipotesi di ricorrere a smart working e dad. Il nuovo decreto contro il caro bollette sarà invece discusso la prossima settimana
I termosifoni abbassati di un grado e tenuti accesi un’ora in meno al giorno, sia nelle case che negli edifici pubblici: così l’Italia punterà a risparmiare gas a partire da ottobre. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha presentato il suo piano solamente durante il consiglio dei ministri di questa mattina. Cosa preveda nel dettaglio al momento lo può sapere solo chi era presente a Palazzo Chigi. Eppure la stretta, stando alle anticipazioni dell’Adnkronos, partirà tra un mese esatto e modificherà le abitudini di tutti sull’utilizzo del riscaldamento. A breve, già nei prossimi giorni, dovrebbe arrivare il decreto ministeriale firmato da Cingolani.
Il piano di risparmio del gas presentato dal ministro prevede appunto l’abbassamento da 20 a 19 gradi della temperatura dei termosifoni. Riguarderà sia gli edifici privati con riscaldamento centralizzato che quelli pubblici. Inoltre, la stretta coinvolge anche l’orario: il riscaldamento rimarrà acceso un’ora in meno, la sera, rispetto al passato. Nel corso dell’informativa, rivelano le stesse fonti all’Adnkronos, il ministro non avrebbe fatto accenno a eventuali ricorsi allo smart working nel servizio pubblico né tantomeno a interventi sull’illuminazione delle vetrine dei negozi.
Si è parlato anche della scuola, riguardo alla possibilità, avanzata dai dirigenti scolastici, di chiudere il sabato (o fare ricorso alla dad) o accorpare orari per ridurre i consumi energetici. Fonti di governo raccontano alle agenzie che nel corso del cdm è stata “bocciata totalmente” questa ipotesi, “respinta in tutto e per tutto” dal governo. “Le scuole non si toccano, questo è emerso con chiarezza”, spiega un ministro al termine del vertice a Palazzo Chigi.
Il Consiglio dei ministri invece non ha esaminato nessun decreto anti–rincari: fonti ministeriali riferiscono che si lavoro per portare il nuovo intervento contro il caro bollette in cdm la prossima settimana. “La prossima settimana”, avrebbe assicurato anche Cingolani nel corso del vertice, l’esecutivo varerà un “ampio piano per sostenere le imprese” e abbassare il costo dell’energia. Il piano per far fronte all’emergenza gas, ha sottolineato il titolare del Mite, “non prevedrà solo il risparmio” sul gas con la riduzione della temperatura e dell’orario di utilizzo dei termosifoni.
L’avvertimento dell’Ue – Nel frattempo, da Bruxelles è arrivato un nuovo avvertimento: “La situazione rimane piuttosto critica. C’è il rischio di interruzioni, che è molto forte, poiché già metà dei nostri Stati membri è interessata in tutto o in parte da interruzioni. E di conseguenza, 13 Stati membri sono stati parzialmente o completamente tagliati fuori dal gas russo“, ha spiegato la vice direttrice generale della Direzione generale Energia della Commissione europea, Mechthild Wörsdörfer, in audizione alla Commissione industria del Parlamento europeo. “”C’è una buona notizia in tutto ciò, ovvero lo stoccaggio e il riempimento dello stoccaggio del gas, la media dell’Ue è dell’80%. Alcuni sono ancora tra i 60 e i 70%”, ha aggiunto. In merito all’ipotesi di un tetto al prezzo del gas, invece, Wörsdörfer ha commentato: “Stiamo esaminando i massimali di prezzo e ciò che è possibile e abbiamo alcuni seminari tecnici e scambi di vedute. Ci sono diverse forme di massimali di prezzo”.