La notte porta consiglio, si dice, ma nel caso di Coez la notte ha portato qualche spunto di riflessione sullo stato della musica italiana. A poche ore dalla partecipazione al Power Hits Estate di RTL 102.5, all’Arena di Verona, che ha visto trionfare “La Dolce Vita” di Fedez con Tananai e Mara Sattei, Coez ha prima scritto alle tre e mezza: “Mainstream (Calcutta, 2015), Regardez moi (Frah Quintale, 2017), Superbattito (Gazzelle, 2017), L’ultima festa (Cosmo, 2016), Polaroid (Carl Brave x Franco126, 2017), ci metto anche Faccio un casino (Coez, 2017), c’è stato un gran momento per la musica italiana, guardando la classifica mi chiedo se stiamo sbagliando noi qualcosa o non state capendo più un cazzo voi”. Una provocazione mossa dalla delusione, forse, nel vedere che la musica in pochi anni è radicalmente cambiata. Quest’anno le sonorità dell’estate erano un omaggio al sound Anni 60 e 70. Poche canzoni d’amore e molti inni alla spensieratezza, specie dopo due anni drammatici di pandemia.
E Coez pone l’accento anche sui brani sentimentali verso le cinque del mattino: “Pure sta roba che le canzoni d’amore sono per le ‘fighette’ non la capirò mai vi sentite dischi pieni di minchiate che nel 90% dei casi non sono vere, almeno nelle canzoni d’amore qualcosa di vero c’è”. Insomma il cantautore, senza peli sulla lingua e con onestà lancia una riflessione importante: la musica “indie” è definitivamente sepolta o semplicemente in stand by a tempo determinato? Ai posteri l’ardua sentenza.