Un sondaggio dell'Associated Press rivela una crescita generalizzata dei reati sessuali. L'incremento tocca il 26% all'interno dell'esercito, mentre il Pentagono è preoccupato anche per i problemi di reclutamento che potrebbero essere causati da questi dati
Nelle forze armate statunitensi sono aumentati le aggressioni sessuali del 13% rispetto al 2018. Tradotto in cifre significa che sono 36mila i soldati di Washington che sono stati vittima nel 2021 di contatti indesiderati. I dati sono resi pubblici da un sondaggio dell’Associated Press, in cui donne e uomini in divisa hanno rivelato di aver subito approcci e contatti sessuali non desiderati negli ultimi dodici mesi. Quattro anni fa erano circa 20mila i membri delle forze armate che si dichiaravano vittime.
L’aumento generalizzato di violenze si rispecchia in trend in crescita in diversi reparti delle forze dell’ordine. L’incremento maggiore è stato tra i soldati dell’esercito, dove si registra un’impennata del 26%. Alcuni funzionari statunitensi evidenziamo come sia stato questo aumento a fare impennare la percentuale totale di segnalazioni. Sempre in crescita, anche se in misura minore, le denunce in marina: +9%; all’interno dell’Air Force e tra i Marines l’aumento fluttua intorno al 2%.
Questi dati preoccupano i membri dell’esercito statunitense non solo perché disegnano una curva dei reati sessuali in salita. Il Pentagono riflette anche sul possibile effetto negativo che tali aggressioni potrebbero avere sul reclutamento di nuovi soldati: temendo aggressioni sessuali, ragazze e ragazzi potrebbero rinunciare ad arruolarsi.