Nuovi mugugni per la decisione del governo su Ita Airways. “L’opzione Lufthansa è stata tolta sì ma nulla è scritto sulla pietra. Il nuovo governo non accetterà un’offerta senza garanzie occupazionali per tutti i dipendenti di Ita e senza un piano industriale molto solido” ha affermato oggi Federico Freni, esponente della Lega e sottosegretario al Mef, parlando della scelta della cordata guidata da Certares per la privatizzazione della compagnia. “La decisione finale sul contratto preliminare – aggiunge – sarà rimessa certamente al nuovo governo”. Due giorni fa la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni aveva ribadito la sua posizione: “Ricordo che l’’attuale governo dovrebbe fare le cose minime, essendo il Parlamento formalmente sciolto, quindi non credo che una materia così strategica sia competenza di questo governo. Quando avrò le carte potrò pronunciarmi”.
Il governo ha deciso di avviare una trattativa in esclusiva con Air France e il fondo statunitense Certares per la cessione del 51% della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia. Una decisione che ha sorpreso molti osservatori che davano in vantaggio la cordata concorrente Msc-Lufthansa. La scelta è in sintonia con l’orientamento del ministero dell’Economia, titolare del 100% della compagnia e con la posizione dell’amministratore delegato Fabio Lazzerini. L’altro “partito” di governo capitanato dal consulente economico di palazzo Chigi Francesco Giavazzi e dal presidente di Ita Alfredo Altavilla propendeva per l’altra soluzione. Ora però si rischia di tornare alla casella di partenza dopo le elezione del prossimo 25 settembre e la nomina del nuovo governo. Mario Draghi ha fatto un punto d’onore la chiusura dell’operazione, il contratto preliminare sarà firmato prima delle elezioni. Ma questo non chiuderà definitivamente la partita.
“Il Mef ha fatto un lavoro serio e rigoroso. Ricominciare da capo sarebbe molto negativo” ha detto oggi Antonio Misiani del Pd). “Mi preoccupa Giorgia Meloni quando vuole riscrivere il percorso scritto dal governo Draghi. Spero che il film del 2008 non si ripeta. E’ stato un disastro: miliardi bruciati dai ‘capitani coraggiosì”, ha detto. A quanto si apprende il ministro del Lavoro Andrea Orlando avrebbe esortato durante il Consiglio dei ministri si stamane ad andare avanti con l’opzione individuata per il futuro di Ita Airways, sottolineando come sia importante evitare che si incrini lo stato dei rapporti che si era raggiunto nelle relazioni industriali con le parti sociali. “Abbiamo chiesto un incontro al governo per capire meglio i contenuti dell’offerta che il Mef ha valutato migliore, in tempi utili per metterci nella condizione di valutare la bontà dell’offerta. La parte lavoro non può essere una parte dimenticata o stare a guardare alla finestra, c’è una forte necessità di essere coinvolti in un processo così importante”, ha affermato il segretario generale di Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi.
La Commissione Ue per ora sta a guardare. “Non abbiamo commenti specifici da fare” ha detto il portavoce Daniel Ferrie, interpellato nel briefing quotidiano con la stampa sulla cessione di Ita. “Quando si tratta di una possibile acquisizione come sempre le aziende stesse devono notificare l’operazione alla Commissione per l’autorizzazione al controllo delle concentrazioni, se costituiscono una concentrazione ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, e se hanno dimensione a livello Ue”. Non l’ha presa bene invece il numero uno di Ryanair Michael O’Leary: “Per me è stato uno shock che la gara per Ita non sia andata a Lufthansa, credo sia una cosa politica”. Secondo l’amministratore delegato della compagnia irlandese “Lufthansa sarebbe stato un partner migliore per Ita rispetto ad Air France-Klm e Delta”, ha aggiunto il top manager, sottolineando che “Air France avvelena tutto ciò che tocca” e che “non sanno nemmeno gestire la propria compagnia”.