A innescare i cali degli ultimi 3 giorni sono stati una serie di notizie. Berlino ha annunciato di aver raggiunto un buon livello di riempimento delle sue riserve di gas (84%) ma incide anche il rallentamento dell'attività delle aziende energivore
Il prezzo medio dell’elettricità in Europa si è dimezzato in 72 ore. Un megawattora, che a inizio settimana è arrivato ad essere scambiato in Germania a 1.000 euro, si vende adesso a meno di 500. Sono valori che restano estremamente elevati, l’anno scorso di questi tempi il valore era intorno ai 50 euro. Le oscillazioni sono veloci ed ampie sia verso l’alto, sia verso il basso. In una fase che è oggettivamente i prezzi rispondono poco a criteri di mercato. A innescare i cali degli ultimi 3 giorni sono stati una serie di notizie. Berlino ha annunciato di aver raggiunto un buon livello di riempimento delle sue riserve di gas (84%) e questo ha ridotto le pressioni sul mercato di Amsterdam.
I prezzi del gas sono scesi di circa 100 euro in pochi giorni, di riflesso quelli dell’elettricità. Ha inciso anche l’annuncio della Commissione Ue di essere prossima a definire una riforma del mercato energetico, così come l’apertura di molti governi, incluso quello tedesco, a misure come il “decoupling” (la sganciamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas) e un tetto ai prezzi. La discesa delle quotazioni è però favorita anche dalla sospensione, o rallentamento, dell’attività produttiva delle aziende per cui i costi energetici sono diventati insostenibili. Questo lascia supporre che la “tregua” sui prezzi possa interrompersi altrettanto rapidamente di come è iniziata.