Non ha perso il suo senso dell’umorismo Lars von Trier affetto come è noto da Parkinson, e per questo costretto a “presenziare” alla Mostra veneziana solo in collegamento video dalla sua abitazione
“Ora mi sento meglio, il tremore presto si attenuerà, mi sento solo un po’ più stupido di prima!”. Non ha perso il suo senso dell’umorismo Lars von Trier affetto come è noto da Parkinson, e per questo costretto a “presenziare” alla Mostra veneziana solo in collegamento video dalla sua abitazione. In camicia hawaiana, con il tremolio visibile benché nascosto dallo schermo, e il volto sciupato ma lo sguardo decisamente attento, il grande cineasta danese è comunque riuscito a portare a termine uno dei suo progetti più iconici, cari, longevi e certamente amati dal pubblico, la serie The Kingdom, la cui terza e ultima stagione Exodus è stata presentata oggi per intero in premiere mondiale alla 79ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica fuori concorso.
Una maratona presa d’assalto e gustata dal primo all’ultimo minuto per la serie medica che ha letteralmente deostruito il genere (“ispirato da quello che Lynch fece con Twin Peaks”) che Trier stesso si è divertito a realizzare a 25 anni dalla chiusura della seconda stagione, nonostante fosse già malato quando si è rimesso a lavorare sul progetto. “Tre anni e mezzo di lavoro faticoso e problematico, con difetti che io stesso ho riscontrato ma che – spero – contenga tutto il sentimento vitale che volevo trasmettervi” spiega il regista ringraziando cast e crew che lo hanno supportato senza sosta prima, durante e dopo le riprese “senza di loro non ce l’avrei fatta”.
Ed è proprio la costante rivalità tra danesi e svedesi, con reciproci sbeffeggi e ridicoli sabotaggi, ad amplificarsi in questa terza stagione in cui si ride, se vogliamo, ancor più che non nelle precedenti. Geniale, inoltre, la trovata di Lars von Trier di evocare la serie da lui girata come un evento avvenuto realmente nell’ospedale e che ne ha segnato – a detta dello staff medico contemporaneo – la reputazione. “Tutta colpa dell’immaginazione di quel pazzo di Trier!”, si esclama dentro e fuori dalle corsie, mentre le paludi sottostanti ribollono di nuove e orrorifiche sorprese e, contemporaneamente, tra le stanze di medici e pazienti si mettno alla berlina tematiche scottanti del nostro tempo come il #metoo. Del resto, stiamo parlando del sovrano del politicamente scorretto: tutto torna. The Kingdom – Exodus sarà prossimamente programmata sulla piattaforma MUBI.