Il Mondiale oramai è una vana speranza, la Ferrari piuttosto vuole difendersi, nelle classifiche Piloti e Costruttori, dal ritorno della Mercedes. La F1 vola a Zandvoort, sullo storico circuito della provincia dell’Olanda Settentrionale, a due passi dal Mare del Nord. A 40 km da Amsterdam, in casa di Max Verstappen, che cerca la decima in stagione e il primo poker di successi consecutivi della sua carriera. Dall’errore di Charles Leclerc in Francia — che ha vanificato le ultime speranze di titolo per il monegasco — l’olandese è stato un cannibale, trionfando al Paul Ricard, in Ungheria, e, dopo la sosta estiva, anche a Spa. Un pilota ormai specializzato in rimonte: in Belgio è arrivata quella più veloce nella storia del Circus, passando dal 14esimo al primo posto in soli 12 giri, ma all’Hungaroring lo aveva fatto anche scattando decimo, su una pista non adatta ai sorpassi.
Zandvoort, gara differente da quella vista in Belgio
Verstappen vuole un altro successo per i suoi fan ‘orange’, la Ferrari rilanciarsi dopo le gare sottotono di Ungheria e Belgio. Negli ultimi due appuntamenti il pacchetto della scuderia anglo-austriaca era nettamente superiore. Un’ala troppo carica, il ritorno del consumo-gomma (che non si vedeva dalla gara di Imola), e (forse) l’introduzione della direttiva 039-22 della Fia “anti-porpoising”, hanno mostrato due rosse non all’altezza delle rivali. L’unica consolazione per Maranello è Carlos Sainz sul podio domenica scorsa, mentre Leclerc ha fatto ancora una volta i conti in stagione con la sfortuna: beccandosi al via la visiera a strappo lanciata per sbaglio da Verstappen nei suoi freni anteriori (seppur anche senza tale incidente non ci sarebbe comunque stata battaglia). A Zandvoort, però, le caratteristiche della pista sono nettamente diverse, e dunque ci si può aspettare un duello alla pari tra la F1-75 di Maranello e la Red Bull RB18.
Una pista da montagne-russe, curva 1 la frenata più difficile
Da una pista “di motore” come quella belga, a una tutte curve e con un brevissimo rettilineo iniziale, caratteristiche favorevoli alla Rossa. Quello di Zandvoort è un tracciato dalle differenti altimetrie: in particolare, spiccano le curve 3 e 14, con un banking di quasi 19 gradi. Piuttosto alto, se si pensa che conta 30 gradi la vecchia Parabolica di Monza — prossimo GP in calendario dopo l’Olanda, l’11 settembre —, mentre Indianapolis e Jeddah sono di 9 e 12 gradi. Un circuito non piatto che potrebbe avere ripercussioni sul set-up delle monoposto, e dove l’uso dei freni è fondamentale. Specie alla storica Tarzanbocht di curva 1: da 317 km/h di velocità iniziale, le vetture a effetto-suolo passeranno a una finale di 133 km/h in 111 metri, con una decelerazione massima di 4,8 di forza G e 142 kg premuti sul pedale del freno. Il tutto in una micro-frazione di 1,9 secondi.
Strategia e qualifiche fondamentali per la gara di domenica
La Rossa dovrebbe dunque dire la sua ed essere della partita, ma di fronte a sé ha un Verstappen affamato di vittorie e che vuole garantire la seconda vittoria di fila in casa ai suoi tifosi. Nel 2021, infatti, l’olandese si era preso senza storie il successo sulla Mercedes di Lewis Hamilton, al ritorno dell’appuntamento olandese in calendario dopo un digiuno che durava dal 1985. E con una Red Bull così migliorata anche nelle piste con più curve, vedasi l’Ungheria, i timori per gli amanti del Cavallino salgono. Sarà una gara dove vedremo meno sorpassi del Belgio, perciò avranno rilevanza fondamentale la strategia e anche partire davanti la domenica. Le qualifiche, dunque, sono più importanti che in altre gare, nonché l’arma di battaglia di Leclerc, che in stagione ha fatto sue sette pole contro le tre del rivale olandese.
Le gomme scelte da Pirelli e il numero di giri percorsi in gara
Seppur una pista molto stretta, per Mario Isola, capo Pirelli nel Motorsport, “il nuovo pacchetto vettura-pneumatici dovrebbe facilitare i sorpassi, su una pista in cui nel 2021 era difficile superare”. Il marchio fornitore delle gomme del Circus ha scelto la gamma più dura per la gara olandese, dato che l’asfalto aderente di Zandvoort stressa al massimo gli pneumatici: le C1 bianche dure, le C2 gialle medie e le C3 soft rosse, per un set utilizzato solamente in altri tre GP di stagione (Bahrain, Spagna e Gran Bretagna). Tracciato lungo 4,259 km, in la gara domenica verranno percorsi 72 giri. Altra incognita da tenere a mente a Zandvoort sono i frequenti cambi di direzione del vento, data la posizione del circuito vicino alla costa.
Classifica Piloti: Verstappen 284, Pérez 191, Leclerc 186, Sainz 171, Russell 170, Hamilton 146, Norris 76, Ocon 64, Alonso 51, Bottas 46, Magnussen 22, Ricciardo 19, Gasly 18, Vettel 16, Mick Schumacher 12, Tsunoda 11, Zhou 5, Stroll 4, Albon 4 e Latifi 0.
Classifica Costruttori: Red Bull 475, Ferrari 357, Merceded 316, Alpine 115, McLaren 95, Alfa Romeo 51, Haas 34, AlphaTauri 29, Aston Martin 24, Williams 4.