Un team della missione Aiea, ha detto il direttore Grossi, resterà nell'impianto fino al 4 o al 5 settembre. Il presidente di Kiev apre in videoconferenza la 48esima edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio: "Non possiamo aspettare il disastro per prendere decisioni, dobbiamo proteggere la centrale". Intanto proseguono le esportazioni di grano dai porti ucraini: altre otto navi autorizzate a partire con 158mila tonnellate di alimenti
Sei dipendenti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ispezioneranno la centrale nucleare di Zaporizhzhia fino al 4 o al 5 settembre, mentre due di loro rimarranno nell’impianto ucraino a tempo indeterminato. È questo, secondo quanto si apprende dalle dichiarazioni delle parti coinvolte, l’accordo raggiunto tra l’Agenzia, che da ieri si trova nell’impianto dichiarando che la sua “integrità è stata ripetutamente violata”, e l’esercito russo che controlla lo stabilimento lungo il fiume Dnepr. “La Russia ne è felice – ha dichiarato Mikhail Ulyanov, rappresentante permanente della Federazione Russa presso le organizzazioni internazionali a Vienna – Due persone rimarranno nell’impianto su base permanente. Lo apprezziamo, poiché la presenza internazionale è chiamata a dissipare numerose speculazioni sullo stato delle cose”.
Intanto, “continuano pesanti combattimenti“. Kiev fa sapere di aver colpito una base russa a Energodar, la città dove si trova la centrale nucleare. “Nelle località di Kherson e di Energodar, attacchi precisi delle nostre truppe hanno distrutto tre sistemi di artiglieria nemici, oltre a un deposito di munizioni“, ha affermato l’esercito ucraino nel suo rapporto serale.
E non si fermano le accuse incrociate: il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha attaccato i russi per non aver permesso ai giornalisti (ucraini e occidentali) di entrare nella centrale durante l’ispezione. “Quando abbiamo incontrato i membri della missione Aiea a Kiev, abbiamo convenuto che sarebbe stata accompagnata da giornalisti dei media ucraini e internazionali. Giornalisti indipendenti. Perché il mondo veda la verità. Per vedere cosa sta realmente accadendo. Sfortunatamente, questo non è stato fatto. Anche se era stato promesso. Sfortunatamente, gli occupanti non hanno fatto entrare i giornalisti, ma hanno organizzato un gruppo di loro propagandisti”, ha detto Zelensky nel quotidiano discorso video serale alla nazione. Secondo i filorussi, il motivo del mancato accesso sta nel fatto che “le autorità di Kiev, su ordine di Zelensky, hanno cercato di infiltrare la delegazione dell’Aiea presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia con le loro spie che lavorano sotto copertura giornalistica”: a dirlo è Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione locale, che dice di aspettarsi un rapporto imparziale, “senza giudizi politici“. Anche l’Energoatom, l’agenzia ucraina per l’energia nucleare, accusa: “Gli occupanti russi stanno facendo ogni sforzo per impedire alla missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica di conoscere il reale stato delle cose nella centrale nucleare di Zaporizhia. Stanno diffondendo manipolazioni e false informazioni“.
“Oggi la missione dell’Aiea è arrivata alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. È un bene che sia successo, nonostante tutte le provocazioni dei militari russi e il cinico bombardamento di Enerhodar e del territorio dello stabilimento”, ha detto Zelensky nel video. “L’Ucraina ha fatto di tutto per realizzare questa missione. Ma è un peccato che gli occupanti stiano cercando di trasformare questa missione dell’Aiea – davvero necessaria – in un infruttuoso giro dell’impianto. Credo che questo sarà impedito”, ha affermato, ribadendo che l’obiettivo è di “smilitarizzare” la centrale. Venerdì Zelensky ha aperto in videoconferenza la 48esima edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio, il meeting italiano del gotha dell’economia: “Bisogna aumentare la pressione sulla Russia per disinnescare il ricatto nucleare, non possiamo aspettare il disastro per prendere decisioni”, ha detto, ringraziando per il supporto l’Italia e il premier Mario Draghi, il cui “impegno personale è stato molto apprezzato”. Intanto proseguono le esportazioni di grano dai porti ucraini: la Tass, l’agenzia di Stato russa, fa sapere che il centro di coordinamento di Istanbul ha autorizzato altre otto navi a lasciare l’Ucraina con un carico complessivo di circa 158mila tonnellate di alimenti diretti verso Turchia, Romania, Cina, Israele, India, Bulgaria e Francia.