“Quali altri candidati? Se ci sono, non si sentono”, con questa provocazione Nuccio Di Paola apre ufficialmente la campagna elettorale del M5s. Parte da Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale, dove ha tenuto una conferenza stampa la mattina, poi nel pomeriggio un incontro con Confindustria, a seguire con i Navigator, infine una passeggiata nel centro storico, cuore della movida: “Sono anche su Tik Tok ma i ragazzi bisogna incontrarli per strada”, indica Di Paola.
Così inizia la corsa alla conquista della regione dopo la rottura improvvisa dell’alleanza col Pd e con il resto della sinistra che aveva perfino portato al voto anzitempo – il 23 luglio – per le primarie, una prima assoluta di una consultazione tra gli iscritti degli uni e degli altri per decidere assieme il candidato o la candidata. Caterina Chinnici è stata la più votata ma si andava al voto – sia online che nei gazebo – pur sapendo che il risultato poteva essere già nullo: il governo Draghi era già caduto e la rottura tra Conte e Letta più che consumata. Così il fronte per le regionali, che saranno il 25 settembre in concomitanza con le politiche, si è andato sempre più frammentandosi e i candidati alla presidenza dell’isola sono adesso cinque: Renato Schifani per il centrodestra, dove però viaggia in solitaria anche Cateno De Luca, per Calenda e Renzi a sorpresa corre, invece, l’ex forzista Gaetano Armao, mentre nel centrosinistra la partita aperta è tra Pd e M5s.
Poco più di venti giorni al voto, ma la corsa elettorale è ancora sotto tono, per questo Di Paola, insiste: “Non si sentono e rifiutano i confronti”. Un dibattito tra candidati in programma ancora, in effetti, non c’è, ma in questa campagna elettorale a fine estate tutto si concentrerà in pochi giorni. Intanto, la mira dei grillini è sugli indecisi: “Si batte Renato Schifani, votando il M5s”, indica sicuro Di Paola, consigliere regionale uscente, originario di Gela, cercando di scippare al Pd il ruolo di argine al centrodestra. Nominato referente regionale del Movimento, dopo la rottura del fronte giallorosso, il gelese è stato investito della candidatura, dopo che la concorrente grillina alle primarie, Barbara Floridia, era stata già candidata al Senato come capolista. Fino all’ultimo Di Paola aveva mediato col Pd per tenere assieme la coalizione, poi ha accettato la responsabilità di guidare la corsa elettorale. Un appello al voto utile a favore del Movimento nonostante i sondaggi diano in netto vantaggio Schifani e come unica all’inseguimento Chinnici: il primo con 38-42 per cento, la seconda con il 27-31, mentre Di Paola sarebbe solo quarto con 8-12, dietro De Luca che avrebbe il 12-16 (secondo il sondaggio di Tecnè).
Ma tra ieri e oggi altri sondaggi danno il M5s in ascesa, terzo partito in Italia, numeri, cioè, che danno corda anche in Sicilia: “L’isola è la roccaforte del Movimento, se nel resto del Paese stiamo risalendo, qui siamo ancora più radicati e il risultato si vedrà”, è sicuro il grillino gelese. Che attende il 16 e il 17 Giuseppe Conte per il tour siciliano della doppia elezione: qui il leader del M5s è capolista alla Camera. Una duplice campagna elettorale che vede i grillini alla ricerca della remuntada: “Siamo gli unici a parlare di programmi, cominciando dal no agli inceneritori e dal sì alla transizione ecologica: concretezza, entusiasmo e speranza, la nostra sintesi è questa”, così apre lui le danze del centrosinistra. Mentre Caterina Chinnici inaugurerà la campagna elettorale solo lunedì, quando si entrerà nel vivo della corsa elettorale che punterà al numero più importante dei sondaggi: il 52 per cento degli indecisi.