Chiuso il Nord Stream, Gazprom continua a tenere l’Ue sulla corda annunciando un aumento dei flussi di gas verso l’Europa attraverso l’Ucraina. Secondo quanto riportano i media internazionali, il colosso russo ha dichiarato che spedirà 42,7 milioni di metri cubi di gas naturale attraverso il punto di ingresso di Sudzha. Si tratterebbe di un leggero aumento rispetto ai 41,3 milioni di metri cubi inviati ieri, non sufficiente a compensare il gas mancante che avrebbe dovuto essere pompato attraverso il gasdotto verso la Germania. Basti dire che all’inizio dell’estate il gasdotto trasportava 167 milioni di metri cubi al giorno. A luglio, dopo una prima chiusura per manutenzione, le forniture erano ripartite in quantità molto inferiori.

Il tira e molla sul Nord Stream intanto va avanti. Il gruppo russo fa sapere che i tedeschi di Siemens sono pronti a risolvere i guasti delle turbine – a cui continua ad attribuire la colpa del blocco – ma non hanno “nessun posto per svolgere il lavoro”. “Abbiamo preso atto delle ultime comunicazioni di Gazprom – ha spiegato il portavoce di Siemens Energy – Come produttore di turbine, possiamo solo affermare non c’è una ragione tecnica che giustifichi l’interruzione del gasdotto. Queste perdite di petrolio di solito non influenzano il funzionamento della turbina e possono essere eliminate sul posto”.

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