La politica e il giovane sardo hanno continuato a discutere anche via social dove il ragazzo si è "palesato" sottolineando di non essere né "attivista" né membro di "partiti o associazioni". E la leader ha sottolineato: "Non proporrei di togliere il diritto delle unioni civili"
Il botta e risposta tra Giorgia Meloni e il giovane che venerdì sera, durante un comizio di Fratelli d’Italia a Cagliari, è salito sul palco con la bandiera arcobaleno rivendicando i diritti Lgbtq+, continua anche fuori dal palco, via social.
Il ragazzo si chiama Marco Marras e si è “palesato” su Instagram con un post sul proprio profilo in cui è ritornato sull’accaduto. Sottolineando di non essere “un attivista” e di non appartenere “a nessun partito o associazione”, il contestatore della leader di FdI si è definito come “una persona che ha voluto esprimere un’idea”. “Ormai il mio nome è uscito – scrive in un post su Instagram caricando una foto del blitz sul palco – sono Marco Marras e sono il ragazzo che ieri è salito sul palco della Meloni. Ho voluto in maniera pacifica esprimere il mio dissenso sulla sua visione della famiglia e ho voluto ricordargli che siamo tutti uguali o come direbbe lei Fratelli d’Italia, di un’unica nazione dove dovrebbe esserci il diritto di potersi costruire una famiglia che sia essa tra due uomini o due donne e che possano accedere alle adozioni”. Quindi Marras continua: “Per il resto ringrazio la leader Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia per il confronto e la polizia per essere stata buona con me perché ha capito che tipo di persona io sia, ovvero un ragazzo che voleva solo esprimere la sua opinione. Ringrazio tutti”. E nel post scriptum puntualizza: “Comunque signora Meloni i cambiamenti si possono frenare, ma saranno inevitabili e in Italia in futuro potrò sposarmi e adottare”.
Immediata, anche fuori dal palco, la reazione della leader di Fratelli d’Italia che, sotto al post, commenta: “Marco sei stato molto coraggioso e, come ho detto ieri, ho grande rispetto di chi ha il coraggio di difendere ciò in cui crede. Anche io penso che siamo tutti uguali e tutti Fratelli e penso che ciascuno abbia diritto ad amare chi vuole, e che lo Stato debba farsi i fatti suoi. Oggi ci sono le unioni civili e in Italia puoi tranquillamente legarti ufficialmente con chi vuoi; non proporrei di togliere questo diritto“, spiega Meloni. Che poi però sottolinea il suo pensiero: “Non sono d’accordo sull’adozione, come sai, ma non perché consideri il tuo sentimento di minore valore rispetto a quello che provano un uomo e una donna. Considero giusto, per intenderci, anche che lo Stato italiano non consenta l’adozione da parte dei single e penso che non mi dirai per questo che sono “singleofoba”, come non sono omofoba. Lo considero giusto perché penso che un bambino abbia diritto a crescere con un padre e una madre. Io sono cresciuta in una famiglia monogenitoriale. Non posso dire di essere stata infelice, ma mi è mancato un padre? Sì, non posso negarlo. Se lo dico tolgo qualcosa all’amore incondizionato di mia madre? No”. La leader politica, quindi, conclude: “Non siamo d’accordo su questo, io e te, ma non significa che io ti debba odiare o che tu debba odiare me. Rispetto e cerco di comprendere il tuo punto di vista: spero che prima o poi anche tu riesca a fare la stessa cosa. E spero che un giorno vorrai parlarne con calma, senza telecamere e senza sensazionalismi. Ti auguro tutto il meglio e mantieni il tuo coraggio”.
“Si possono avere idee diverse questo non lo discuto – risponde ancora Marras con un nuovo commento alla leader – Ciò che non discuto sono i diritti alla genitorialità che sono come diritti umani di base”. Quindi il giovane, chiede, velatamente, di non essere denunciato per quanto accaduto: “Rispetto il suo dolore per la sua storia familiare ma spero che il mio manifestare dissenso verso le sue idee conservatrici non degenerino in una denuncia perché bisogna essere coraggiosi come dice lei ma bisogna garantire alle persone come me che sono state rispettose nessuna azione legale, il diritto democratico al dissenso senza ripercussioni – scrive ancora – Per il resto lei può avere la sua idea di famiglia io rimango dell’idea che la genitorialità debba essere concessa a tutti gli adulti capaci a prescindere dal loro orientamento sessuale. Cordiali saluti”.
Ma non solo lo scambio di messaggi dei protagonisti dell’episodio. L’invasione di palco di Marras ha scatenato polemiche anche di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Il motivo? Un post pubblicato sui social (e poi rimosso) dalla scuola frequentata dal giovane fino a qualche anno fa, il Liceo artistico e musicale Foiso Fois di Cagliari. Nel post, denunciano i parlamentari meloniani, Salvatore Deidda e Paola Frassinetti, si definisce l’azione “una civilissima e performatica contestazione”. Una specie di “presa di posizione” contro cui i parlamentari puntano il dito: “La scuola – sottolineano – che dovrebbe educare i giovani alla tolleranza ed al rispetto di chi la pensa diversamente, plaude invece ad un atto gravissimo che costituisce anche reato come l’interruzione di un comizio elettorale. Un episodio grave gestito in modo esemplare da Giorgia Meloni. Il Liceo Fois ha dato un esempio negativo, speriamo a breve di poter offrire all’Italia una scuola migliore e non faziosa”.
Anche in questo caso, la replica dalla pagina social del liceo non si è fatta attendere. A firmarla è Domenico Di Caterino, docente dell’istituto che si definisce “individualmente responsabile di un post che rischia d’essere male interpretato (e per questo ritirato dai canali social dell’istituzione)”. “Ritengo opportuno precisare che il Foiso Fois non ha appoggiato il contenuto e la modalità di comunicazione dell’attivista che ieri è salito sul palco durante il comizio di comunicazione (chiaramente è giusto che s’assuma le responsabilità individuali dinanzi la legge di quanto ha fatto), ciò che sostenevo da docente pubblico, e che ho tradotto per qualcuno in inno o celebrazione, è la stata la libertà d’espressione del giovane uomo che oggi non è uno studente del Fois, e che si muove in autonomia nel nome delle proprie idee – si legge nel post – Tengo anche a puntualizzare che non c’è nessuna contrapposizione politica, rispetto a una forza politica, che a Cagliari nei confronti dell’istituzione Foiso Fois, ha sempre palesato disponibilità e cura programmatica rispetto alla formazione e all’alta formazione artistica e musicale, in un’ottica di successo scolastico e formativo degli studenti”.