Faccio coming out: voterò il Movimento 5 Stelle. Non l’ho mai fatto prima. Al tempo della Tap non condivisi l’avversione a priori e fui attaccato dai No Tap anche con scritte sui muri dell’Università dove lavoravo. Consideravo, allora, il gas come il compromesso temporaneo più sostenibile, in attesa della piena realizzazione delle rinnovabili. I 5S erano portabandiera dei No Tap. Queste incongruenze mi portarono a non votarli, ma convengo che siano un partito diverso dagli altri.
Da una parte, infatti, la sensibilità dei 5S per i problemi ambientali non è condivisa da alcun partito e, dall’altra, l’abilità negoziale di Giuseppe Conte ci ha messo a disposizione il Pnrr, per attuare la transizione ecologica. Di più non si poteva fare. Lentamente ma decisamente i 5S sono passati dall’ottusa intransigenza alle costruttive alternative. Approvo la scelta di Beppe Grillo di dedicare un ministero alla Transizione ecologica, conferendo all’ex ministero dell’Ambiente un potere discrezionale ragguardevole. Prima di questa scelta il ministero dell’Ambiente era un vaso di terracotta in mezzo a tanti vasi di ferro.
Convengo che la scelta del nome sia giusta ma, nel vaso, contrariamente a quanto scritto sull’etichetta, c’è la transizione tecnologica e manca l’ecologia. Le tecnologie sono essenziali per la transizione ecologica, ma non bastano, ci vuole anche l’ecologia. Le dichiarazioni del ministro, con proposte tecnologiche contraddittorie, e con valutazioni negative sull’apporto dell’ecologia alla transizione ecologica, non sono state stigmatizzate dal M5s. Questa è la critica più rilevante che mi sento di fare al M5s, e non è da poco. Inoltre, non mi è piaciuta l’entrata nel governo Draghi. Essere all’opposizione ha dato impulso all’unico partito rimasto fuori dal governo. Sarebbe stato eccellente avere un controllore esterno alle scelte di Draghi, ereditate da Conte, oltre alla destra estrema.
Ora guardo il programma dei vari partiti e trovo, se ci sono, vaghi riferimenti a biodiversità ed ecosistemi, recentemente inseriti in Costituzione e asse portante della transizione ecologica. Non trovo nulla di sbagliato nei contenuti del programma dei 5S, ma è sbagliato che manchi la natura. Il punto ambientale nel programma dei 5S parla di tutela delle biodiversità (al plurale, sigh) ma poi propone solo tecnologie. Non si parla di ecosistemi, se non degli ecosistemi dell’innovazione. Transizione ecologica senza ecologia: sembra l’abbia scritto Cingolani. Ovviamente la natura manca anche nei programmi di tutti gli altri partiti, ma questo non sorprende. La destra è totalmente indifferente all’ambiente e lo considera solo un fornitore di risorse da sfruttare. La sinistra, anche quando c’era, non si è mai interessata di ambiente, dedicandosi al sociale. Il centro… non sta né di qua né di là, ma non si azzarda certo a proporre qualcosa che possa distogliere i “moderati” dalle loro certezze.
I 5S sono diventati i paladini del sociale (con il reddito di cittadinanza), della lotta al malaffare (con la spazzacorrotti) e al parassitismo parlamentare (con la riduzione del numero di deputati e senatori). Il ministro Toninelli ha gestito ottimamente la ricostruzione del Ponte di Genova, senza ruberie, dimostrando che il malaffare e l’inefficienza non sono ineluttabili (crocifisso mediaticamente da chi perpetua il malaffare e l’inefficienza). I 5S hanno anche varato leggi come la Salvamare che mirano a tutelare l’ambiente ma, scusatemi, tutto questo non mi basta. Ci vuole di più ma cercherò di non pensare a tutto quello che manca nella visione del partito che voterò.
Il partito che, con tutte le sue mutazioni, ho sempre votato è oramai uno spettro. Ho ingoiato amaro troppo a lungo, senza avere alternative che non fossero ininfluenti a priori. Ora mi si ricorderà che i 5S hanno detto no a Bersani, che hanno governato con Salvini e molte altre cose sbagliate che hanno fatto. Concordo. Però sono gli unici a chiedere che chi si presenta non sia massone, che non abbia pendenze con la giustizia, non sono stati invitati al meeting di Comunione e Liberazione (povera Rimini, associata a quell’incontro anche con il nome) e sono anche quelli che hanno mandato in Parlamento il numero più alto di laureati. E ora mi si dirà che la laurea non è garanzia di competenza. Vero, ma non guasta.
Guardo i nomi dei candidati 5S e trovo nomi di persone per bene. Penso agli elettori del Pd che si vedono proporre Casini. Ero un elettore del Pd. Non voto a Bologna, ma quella proposta è un pugno in faccia. Non resta altro. Certo, c’è Civati. Ma è una proposta “di nicchia” e, infatti, nessuno si scaglia contro il suo partito, certi che non entrerà in Parlamento. Tutti, invece, si scagliano contro i 5S. Mi basta vedere il curriculum di chi li critica, anche sui social, per capire da che pulpito vengono i giudizi…
Ho guardato il curriculum dei candidati e ho escluso i partiti che presentano tipologie di persone che non mi piacciono, anche in presenza di altre che mi piacciono ma che, temo, siano specchietti per le allodole: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei (non ho usato il proverbio sullo zoppo perché gli zoppi mi sono simpatici). Non sono riuscito a trovare impresentabili nei 5S. Mi direte che sono un sognatore, ma forse non sono il solo.
Ferdinando Boero
Naturalista
Elezioni politiche 2022 - 3 Settembre 2022
Elezioni, faccio coming out: questa volta voterò il M5s. Sono passati alle alternative costruttive
Faccio coming out: voterò il Movimento 5 Stelle. Non l’ho mai fatto prima. Al tempo della Tap non condivisi l’avversione a priori e fui attaccato dai No Tap anche con scritte sui muri dell’Università dove lavoravo. Consideravo, allora, il gas come il compromesso temporaneo più sostenibile, in attesa della piena realizzazione delle rinnovabili. I 5S erano portabandiera dei No Tap. Queste incongruenze mi portarono a non votarli, ma convengo che siano un partito diverso dagli altri.
Da una parte, infatti, la sensibilità dei 5S per i problemi ambientali non è condivisa da alcun partito e, dall’altra, l’abilità negoziale di Giuseppe Conte ci ha messo a disposizione il Pnrr, per attuare la transizione ecologica. Di più non si poteva fare. Lentamente ma decisamente i 5S sono passati dall’ottusa intransigenza alle costruttive alternative. Approvo la scelta di Beppe Grillo di dedicare un ministero alla Transizione ecologica, conferendo all’ex ministero dell’Ambiente un potere discrezionale ragguardevole. Prima di questa scelta il ministero dell’Ambiente era un vaso di terracotta in mezzo a tanti vasi di ferro.
Convengo che la scelta del nome sia giusta ma, nel vaso, contrariamente a quanto scritto sull’etichetta, c’è la transizione tecnologica e manca l’ecologia. Le tecnologie sono essenziali per la transizione ecologica, ma non bastano, ci vuole anche l’ecologia. Le dichiarazioni del ministro, con proposte tecnologiche contraddittorie, e con valutazioni negative sull’apporto dell’ecologia alla transizione ecologica, non sono state stigmatizzate dal M5s. Questa è la critica più rilevante che mi sento di fare al M5s, e non è da poco. Inoltre, non mi è piaciuta l’entrata nel governo Draghi. Essere all’opposizione ha dato impulso all’unico partito rimasto fuori dal governo. Sarebbe stato eccellente avere un controllore esterno alle scelte di Draghi, ereditate da Conte, oltre alla destra estrema.
Ora guardo il programma dei vari partiti e trovo, se ci sono, vaghi riferimenti a biodiversità ed ecosistemi, recentemente inseriti in Costituzione e asse portante della transizione ecologica. Non trovo nulla di sbagliato nei contenuti del programma dei 5S, ma è sbagliato che manchi la natura. Il punto ambientale nel programma dei 5S parla di tutela delle biodiversità (al plurale, sigh) ma poi propone solo tecnologie. Non si parla di ecosistemi, se non degli ecosistemi dell’innovazione. Transizione ecologica senza ecologia: sembra l’abbia scritto Cingolani. Ovviamente la natura manca anche nei programmi di tutti gli altri partiti, ma questo non sorprende. La destra è totalmente indifferente all’ambiente e lo considera solo un fornitore di risorse da sfruttare. La sinistra, anche quando c’era, non si è mai interessata di ambiente, dedicandosi al sociale. Il centro… non sta né di qua né di là, ma non si azzarda certo a proporre qualcosa che possa distogliere i “moderati” dalle loro certezze.
I 5S sono diventati i paladini del sociale (con il reddito di cittadinanza), della lotta al malaffare (con la spazzacorrotti) e al parassitismo parlamentare (con la riduzione del numero di deputati e senatori). Il ministro Toninelli ha gestito ottimamente la ricostruzione del Ponte di Genova, senza ruberie, dimostrando che il malaffare e l’inefficienza non sono ineluttabili (crocifisso mediaticamente da chi perpetua il malaffare e l’inefficienza). I 5S hanno anche varato leggi come la Salvamare che mirano a tutelare l’ambiente ma, scusatemi, tutto questo non mi basta. Ci vuole di più ma cercherò di non pensare a tutto quello che manca nella visione del partito che voterò.
Il partito che, con tutte le sue mutazioni, ho sempre votato è oramai uno spettro. Ho ingoiato amaro troppo a lungo, senza avere alternative che non fossero ininfluenti a priori. Ora mi si ricorderà che i 5S hanno detto no a Bersani, che hanno governato con Salvini e molte altre cose sbagliate che hanno fatto. Concordo. Però sono gli unici a chiedere che chi si presenta non sia massone, che non abbia pendenze con la giustizia, non sono stati invitati al meeting di Comunione e Liberazione (povera Rimini, associata a quell’incontro anche con il nome) e sono anche quelli che hanno mandato in Parlamento il numero più alto di laureati. E ora mi si dirà che la laurea non è garanzia di competenza. Vero, ma non guasta.
Guardo i nomi dei candidati 5S e trovo nomi di persone per bene. Penso agli elettori del Pd che si vedono proporre Casini. Ero un elettore del Pd. Non voto a Bologna, ma quella proposta è un pugno in faccia. Non resta altro. Certo, c’è Civati. Ma è una proposta “di nicchia” e, infatti, nessuno si scaglia contro il suo partito, certi che non entrerà in Parlamento. Tutti, invece, si scagliano contro i 5S. Mi basta vedere il curriculum di chi li critica, anche sui social, per capire da che pulpito vengono i giudizi…
Ho guardato il curriculum dei candidati e ho escluso i partiti che presentano tipologie di persone che non mi piacciono, anche in presenza di altre che mi piacciono ma che, temo, siano specchietti per le allodole: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei (non ho usato il proverbio sullo zoppo perché gli zoppi mi sono simpatici). Non sono riuscito a trovare impresentabili nei 5S. Mi direte che sono un sognatore, ma forse non sono il solo.
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Cari progressisti, mi spiegate perché ogni volta che uno di voi ha un’idea intelligente lo segate?
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Mondo
Trump mette alla porta Zelensky: incontro finito dopo venti minuti. “Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace” | Testo integrale
Politica
Meloni: “Vertice Usa-Ue-alleati per parlare di sfide come l’Ucraina”. Salvini: “Forza Trump”. Da Tusk a Macron, i leader europei con Kiev
Mondo
La rottura – Zelensky chiede agli Usa garanzie di sicurezza per Kiev: salta l’accordo sulle materie prime
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Il bullismo di Stato di Trump&Vance nei confronti di Zelensky rappresenta il punto più basso della storia degli Usa. Il mondo libero e l’Europa agiscano senza tentennamenti: non è più tempo di giocare a nascondino e anche per Giorgia Meloni è il momento di dire da che parte sta". Lo scrive la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, sui social.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Dopo quanto di inaudito è accaduto oggi nello studio ovale della Casa Bianca e il trattamento profondamente ingiusto riservato da Trump e Vance nei confronti del Presidente Zelensky, occorre che la Ue e l’Italia, con misura ma con assoluta fermezza, ribadiscano il sostegno pieno e leale all’Ucraina che si difende dall’aggressione putiniana". Lo afferma il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova.
"Se Trump abdica al ruolo americano di difesa della democrazia e della libertà di una paese sovrano e democratico, forse pensando che l’Ucraina sia lontana dai confini americani, l’Europa non può sottrarsi. Ne va del nostro futuro, del futuro della nostra sovranità. A questo punto, però, la presidente Meloni non potrà sottrarsi dal confronto con il Parlamento per chiarire qual è la posizione del suo governo, visto che sostiene giustamente la resistenza ucraina, ma che contemporaneamente cerca di coltivare un rapporto privilegiato con Trump”.
Milano, 28 feb. (Adnkronos) - La denuncia presentata dalla difesa di Fares Bouzidi - l'amico alla guida dello scooter su cui è morto Ramy Elgaml - ha come conseguenza (come atto dovuto) l'apertura di un fascicolo 'parallelo' in procura a Milano che vede come indagati i due carabinieri alla guida dell'auto protagonista dell'inseguimento dello scorso 24 novembre lungo le strade del centro di Milano.
Da quanto si apprende il militare alla guida è indagato di lesioni e falso, solo di falso deve rispondere il collega che viaggiava sulla stessa gazzella. Entrambi hanno firmato il verbale in cui hanno dichiarato che non c'è stato nessun urto tra l'auto di servizio e lo scooter.
La procura - dopo la relazione cinematica che dovrà ricostruire le fasi dell'incidente attesa per la prossima settimana - dovrà quindi decidere quale strada percorrere: l'altro fascicolo vede indagati per omicidio stradale Fares e il carabiniere alla guida, una tesi (in contrasto con il fascicolo sulle lesioni) che ipotizza una responsabilità del ventiduenne nell'incidente avvenuto in zona Corvetto, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Conosco bene la questione dell’energia nucleare, molti giornalisti mi stanno incalzando per avere un parere critico sul ddl approvato dal Consiglio dei ministri questa mattina. Ho sempre detto e pensato che nessuno può porre limiti alla ricerca sul nucleare sostenibile e questo provvedimento la garantisce. Sarà secondo me più difficile giungere al micro nucleare da fissione che più razionalmente alla fusione, che invece risolve più problemi di quanti ne crei. Ma non possiamo dare noi il verdetto, staremo a vedere cosa ci riserverà la scienza". E' quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d'Italia.
"Il ddl è gravido di vincoli di sicurezza, è un testo completo e molto rispettoso della salute dei cittadini, cita perfino il rispetto dell’art. 9 della Costituzione sulla tutela del paesaggio. Se fosse stato applicato per parchi fotovoltaici ed eolici oggi non produrremmo un solo kw da queste fonti. Tutti auspichiamo che ci sia una strada possibile per avere energia pulita, sovrana, rinnovabile, programmabile, immediatamente disponibile, ad alto potenziale e a basso costo. E non è un sogno. Questa energia esiste ed è l’idroelettrico".
"Da un lato negoziando in Europa, per espungere la messa a gara della gestione dei nostri bacini idrici primari dalle condizionalità del Pnrr volute da Draghi, dall’altro recuperando almeno il 35% dell’acqua piovana (siamo al 4%), investendo sulla manutenzione dei grandi bacini idrici, sulla riattivazione di quelli dismessi nonché sullo sviluppo di un micro idroelettrico a conduzione forzata che appare molto più concreto e tempestivo degli Smr. L’acqua è pragmaticamente il presente, da cui possiamo trarre il 40% del nostro fabbisogno di energia prodotta, risorsa italiana e pulita con cui alimentare anche l’industria pesante, superando il gas e invertendo la tendenza. Sul futuro si vedrà, senza pregiudizi".
Roma, 28 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Btm 2025 si conclude con una conferma del successo della manifestazione, che ha ribadito la sua centralità nel panorama turistico nazionale. Oltre 500 gli espositori, inclusi comuni, associazioni di categoria e aziende dei vari segmenti, su 16mila metri quadrati di area espositiva, la partecipazione di 80 buyer nazionali e internazionali, più di 100 eventi e 400 relatori hanno animato tre giorni intensi di incontri, approfondimenti e opportunità di business che hanno visto 49.950 ingressi alla Fiera del Levante di Bari, con numeri in leggero aumento rispetto al 2024.
Il tema di questa edizione, 'Il viaggio nel viaggio', ha riscosso grande interesse, portando alla luce nuove prospettive sul concetto stesso di viaggio e sulle trasformazioni che stanno investendo il settore. Mary Rossi, responsabile eventi Btm, ha sottolineato il valore di questa riflessione: "Da Btm 2025 ci portiamo a casa tante interessanti riflessioni. Uno degli aspetti chiave che volevamo far emergere con il tema 'Il viaggio nel viaggio' è il percorso verso la destinazione scelta, perché crediamo che sia proprio il cammino a generare emozioni, sensazioni e pensieri che ci fanno crescere. Abbiamo affrontato il tema in molteplici declinazioni, spingendoci anche oltre i confini terrestri con il turismo spaziale. Btm è stata un’occasione di confronto che ha arricchito operatori e professionisti con nuovi strumenti da applicare nel loro lavoro".
L’edizione 2025 ha messo al centro argomenti chiave come digitalizzazione, sostenibilità, intelligenza artificiale, turismo esperienziale, extralberghiero e wedding tourism. Tra i momenti più apprezzati, i panel su smart destination, big data per il turismo, nuove strategie di marketing e il ruolo della narrazione nella scelta delle destinazioni. Numerosi gli interventi istituzionali e dei principali protagonisti del settore. Il ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha aperto la manifestazione con un intervento in streaming sulle strategie nazionali per la crescita del turismo, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della sostenibilità per il futuro del settore. Tra i tanti interventi, l’onorevole Gianluca Caramanna, il senatore Gianmarco Centinaio, la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli, Alessandro Callari, Regional Manager di Booking.com, Antonio Laveneziana,Territory Manager Italy di Airbnb, Valentina Sumini, Architetta dello spazio e Roberta Milano, marketing strategist.
Tra le novità più apprezzate di questa edizione, il focus sul turismo extralberghiero, che ha visto una grande partecipazione da parte di operatori e property manager, e il T-Trade, ampliato con un’area business dedicata al turismo organizzato e alle destinazioni internazionali che ha visto ampia vivacità durante i tre giorni grazie alla presenza di espositori di spicco come Msc Crociere, Azemar, Croazia, Malta, Polonia, Seychelles, Visit Brussels e Repubblica Ceca. Confermata l’ottima accoglienza per le sezioni Btm Gusto, che ha valorizzato il turismo enogastronomico, e Btm Say Yes, dedicato al wedding tourism, con un proprio programma buyer. Grande fermento anche per l’Apulia Tourism Investment, che ha ospitato il Forum della Tornanza, un momento di confronto sulle nuove opportunità di investimento e sviluppo per il turismo in Puglia.
Nevio D’Arpa, Ceo & founder di Btm, ha espresso soddisfazione per il successo dell’evento e ha voluto ringraziare le istituzioni: "Un plauso particolare va all’assessore al Turismo, Gianfranco Lopane, per il supporto che ha dato alla manifestazione e per la visione strategica sul futuro del turismo in Puglia. La differenza che rende Btm unica è il nostro investimento nei contenuti: qui non ci limitiamo a mettere in mostra prodotti e destinazioni, ma costruiamo un dibattito di qualità che aiuta gli operatori a comprendere e anticipare i cambiamenti del settore. Il Comitato scientifico di Btm ha lavorato con grande attenzione per costruire un programma ricco di spunti e soluzioni. I numeri ci vedono in una leggera ma costante crescita, segno che il format funziona e che BtmM continua a rappresentare un punto di riferimento per il turismo del Sud Italia".
Gaetano Frulli, presidente della Fiera del Levante, ha sottolineato il valore strategico dell’evento: "La grande partecipazione e l’alta qualità degli operatori presenti hanno ribadito l’importanza di questa manifestazione".
L’assessore al turismo di Regione Puglia, Gianfranco Lopane, ha aggiunto: “I progressi fatti da Btm negli anni sono sotto gli occhi di tutti, già oggi è uno dei più importanti eventi fieristici del turismo e ci auguriamo che questa crescita prosegua in futuro per il bene del turismo e della Puglia”
Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, ha evidenziato il valore della collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo turistico della regione: "La proficua sinergia tra gli operatori del turismo realizzata a Btm, in collaborazione con il Buy Puglia Meet & Connect a cura di Pugliapromozione, rappresenta una solida base per la crescita qualitativa del turismo in Puglia. E per questo motivo la collaborazione tra pubblico e privato resta essenziale".
Dopo il successo di questa edizione, l’organizzazione di Btm è già al lavoro per l’edizione 2026, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente l’evento e offrire nuovi spunti di riflessione sul turismo del futuro.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - “Nello studio ovale è andata in scena la rappresentazione plastica del bullismo diplomatico con cui la nuova amministrazione americana intenderebbe governare il mondo. Trump bullizza e umilia Zelensky e attraverso di lui il popolo ucraino che da tre anni resiste alla violenta aggressione russa, difendendo i confini e con essi i valori dell’Europa. Cosa ne pensa Meloni dell’atteggiamento indegno del suo amico Trump verso Zelensky? La premier condannerà l’atteggiamento del presidente americano o fuggirà anche stavolta facendo finta di nulla?”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 28 feb. (Adnkronos) - "Bulli che aggrediscono nello studio ovale, davanti alla stampa, un leader coraggioso che guida un popolo che difende la sua libertà dall’aggressione di un dittatore assassino. A questo sono ridotti gli Usa oggi. I leader europei dovrebbero mostrare meno compiacenza e più forza. I bulli si affrontano così. #StandWithUkraine oggi e sempre". Lo scrive Carlo Calenda.