Il leader della Lega contraddice quanto concordato con Fratelli d'Italia e Forza Italia sull'allineamento alla media Ue e aggiunge: "L'unico modo per abbattere l’evasione fiscale è abbassare le tasse. E poi in un paese libero ognuno deve poter pagare come vuole con i suoi soldi. Così si ingrassano le banche". Ma i giudizi di Banca d'Italia sono impietosi e gli impegni del Recovery Plan dicono tutt'altro
Matteo Salvini ignora il programma del centrodestra sul tetto all’uso del contante, oltre ai giudizi di Banca d’Italia e alle richieste dell’Unione Europea. Per la terza volta dall’inizio della campagna elettorale, il leader della Lega è tornato a battere sul tema predicandone la totale abolizione: “Non esiste il tetto di spesa in denaro contanti – ha detto – Perché uno non può pagare in contanti? Il tetto di spesa per i contanti in Germania è di 10mila euro, qua ormai devi usare il bancomat anche per un caffè”. “E chi ci guadagna? – si è chiesto retoricamente – Le banche, ecco di ingrassare le banche penso sia venuto anche il momento di farne a meno”. Il solito refrain.
Eppure il programma del centrodestra recita tutt’altro. Certo, è previsto un innalzamento del tetto ma avendo come parametro quanto accade negli altri Paesi Ue: “Innalzamento del limite all’uso del denaro contante, allineandolo alla media dell’Unione Europea”, si legge nelle promesse elettorali condivise con Fratelli d’Italia e Forza Italia. Senza che si aggiunga una sola parola sulla lotta all’evasione fiscale, nonostante l’Italia debba ridurla di 12 miliardi in due anni come da impegnati del Recovery plan. Ignorare il problema, insomma, può costare decine di miliardi di aiuti europei. Ma la ricetta di Salvini è totalmente diversa: “L’unico modo per abbattere l’evasione fiscale è abbassare le tasse – ha detto – E poi in un paese libero ognuno deve poter pagare come vuole con i suoi soldi”.
Uno degli ultimi studi sul tema da parte di Palazzo Koch, in realtà, racconta tutt’altro. Il paper Pecunia olet di Banca d’Italia, che risale allo scorso novembre, prendeva in esame il periodo dal 2015 al 2017, cioè i tre anni a cavallo dell’aumento della soglia a 3mila euro deciso da Matteo Renzi, poi riabbassata a 2mila euro nel luglio 2020, scesa fino a mille euro per qualche mese e rialzata a 2mila attraverso un emendamento al dl Milleproroghe per volere proprio dei partiti del centrodestra. “Abbiamo concluso – si legge nell’abstract – che una crescita delle transazioni cash porta a una crescita dell’evasione fiscale da parte delle imprese, e che l’aumento della soglia deciso nel 2016, motivato dallo scopo di incoraggiare i consumi, ha avuto l’effetto collaterale di condurre a un ampliamento dell’economia sommersa”. Di quanto? La decisione “ha aumentato di 0,5 punti percentuali la quota dell’economia illegale” e “un aumento dell’1% nell’uso del cash porta a una crescita tra lo 0,8% e l’1,8%” del sommerso, sottolineavano i tecnici.