Per mesi hanno seminato il panico sui treni regionali della Brianza, colpendo con un modus operandi consolidato: si avvicinavano alle loro vittime, per lo più minorenni, e con la scusa di chiedere una sigaretta li accerchiavano e poi spintonavano, strappandogli collanine d’oro e rubando cellulari, abiti griffati e i soldi che avevano nel portafoglio. Per questo sono stati arrestati questa mattina quattro minorenni, due di nazionalità italiana, uno marocchina e uno egiziana, tutti raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano, hanno preso avvio nel febbraio di quest’anno, in seguito alle denuncia sporte dalle vittime ai carabinieri di Seregno: i militari hanno scoperto l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale composto da minorenni che, puntando sulla forza intimidatoria del branco – agivano attorniati anche da altri giovani del gruppo (circa una decina in tutto) -, attraverso uno stile di vita fuorilegge oramai consolidato dai numerosi precedenti per la stessa indole, seminava panico e terrore sulle tratte ferroviarie della Brianza, in particolare tra i comuni di Seregno e Monza, mettendo a segno colpi di poche centinaia di euro ai danni di ragazzi studenti diretti a scuola.
Le indagini e le analisi delle immagini estrapolate dagli impianti di video-sorveglianza degli scali ferroviari hanno consentito di accertare che il gruppo operava con serialità e, ricorrendo quasi sempre all’uso della forza, avvicinava gli studenti strappandogli dal collo la collanina e facendosi consegnare, soldi cellulari e indumenti griffati. Le vittime, nel tentativo di riavere i propri beni, venivano ulteriormente colpite con schiaffi e pugni, provocandogli, in uno dei casi, anche lesioni personali. Un vero e proprio gruppo criminale che agiva anche sotto la minaccia delle armi da taglio, prendendo di mira gli utenti della stazione ferroviaria di Seregno e i pendolari della tratta ferroviaria Albairate – Saronno, senza fermarsi neanche dinanzi al personale ferroviario in servizio sui treni che accorreva in soccorso dei ragazzi vittime degli episodi.
In particolare, in una delle rapine contestate, dove erano intervenuti i carabinieri di Desio e uno dei quattro giovani criminali era stato arrestato, era stata aggredita la capotreno intervenuta per interrompere l’aggressione. Le indagini condotte dall’Arma di Seregno hanno permesso di stabilire a carico degli indagati, un quadro inquisitorio ricalcante inequivocabilmente lo stesso “modus operandi” che ha rivelato una certa spregiudicatezza, disinvoltura e abitualità nel realizzare condotte predatorie sfruttando la forza intimidatoria del branco. Dalle indagini emerge l’agire in gruppo appare infatti l’elemento rafforzativo dell’intenzione criminale degli autori dei reati, le cui condotte, realizzate in maniera sinergica e coordinata, risultano finalizzate ad ingenerare nelle vittime, di norma minorenni, paura, smarrimento e sgomento. “Per i quattro si sottolinea in una nota- necessitando di esigenze rieducative particolarmente serie e stringenti, attesa la condizione di devianza in cui versano, la quale rende manifesta l’incapacità di autodisciplina, è risultata necessaria l’applicazione della misura più afflittiva della restrizione in un istituto di pena minorile”.
L’esecuzione delle ordinanze, avviata lo scorso 22 agosto, è stata conclusa nella giornata di ieri con l’arresto dell’ultimo dei quattro componenti del gruppo. Lo stesso, in vacanza in Marocco con i propri familiari, non appena rientrato sul suolo italiano, si è trovato dinanzi i militari dell’Arma che lo hanno fermato e trasferito nel carcere Beccaria di Milano. Oltre agli episodi dell’ordinanza, a partire dal mese di febbraio, il gruppo di giovani criminali si era reso protagonista di ulteriori rapine commesse lungo le tratte ferroviarie o nelle stazioni di Monza, Seveso e Limbiate. Anche qui l’immediato intervento delle pattuglie dell’Arma aveva consentito di assicurare gli indagati alla giustizia con arresti in flagranza.