Non spostare più le lancette dell’orologio indietro di un’ora a fine ottobre e mantenere l’ora legale tutto l’anno. E’ la proposta della Società italiana di medicina ambientale (Sima) che consentirebbe di risparmiare, secondo le stime del presidente Alessandro Miani, “un miliardo di euro solo nel primo biennio”. Insieme a un potenziale taglio di centinaia di migliaia di tonnellate di CO2 l’anno. Mentre il governo mette a punto un piano di risparmio del gas in vista dell’inverno, i partiti in campagna elettorale sostengono l’idea. L’Europa non si opporrebbe al cambiamento: già nel 2019 il Parlamento europeo aveva approvato l’abolizione dell’obbligo di cambio dell’ora due volte all’anno per gli Stati membri, dopo che una consultazione pubblica del 2018 aveva visto una netta prevalenza (84%) dei voti a favore del provvedimento.

Secondo PD, Forza Italia e Italia Viva eliminare il passaggio all’ora solare potrebbe essere un ulteriore tassello nella strategia di riduzione della domanda di energia che il Paese dovrà mettere in pratica nei prossimi mesi. Per il coportavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli occorre “avviare subito una sperimentazione in tal senso in Italia”. Meno entusiasta la Lega: il responsabile energia Paolo Arrigoni avverte che “se si guadagna in termini di risparmio energetico la sera, si perde al mattino”, per cui “probabilmente la soluzione sarà non di stabilizzarla per sempre ma di prorogarla per qualche mese o qualche settimana”.

Anche le stime fatte Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, confermano le possibilità di risparmio. A marzo la società prevedeva che nei 7 mesi in cui sarebbe stata in vigore l’ora legale l’Italia avrebbe risparmiato oltre 190 milioni grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora. Vista l’esplosione dei prezzi registrata nelle ultime settimane, la cifra risulta ora decisamente sottostimata.

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