In mezzo alla bufera di crisi energetica, bollette in aumento e previsioni da “autunno caldo”, arriva l’endorsement del premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, ad uno degli stratagemmi culinari che tiene banco da mesi: la cottura passiva della pasta. “È la terza volta che provo e devo dire funziona!”, si legge nel post ricondiviso su Facebook dal docente dell’Università La Sapienza di Roma, con tanto di foto della pentola sul fuoco. Ma come si può cuocere la pasta a fuoco spento? È facilissimo: “Dopo aver portato l’acqua ad ebollizione buttate la pasta e aspettate 2 minuti… poi si può tranquillamente spegnere il gas, basta usare un coperchio e calcolare un minuto circa in più“. In questo modo si risparmiano secondo il Fisico almeno otto minuti di utilizzo di gas. “Senza voler fare moltiplicazioni per famiglie italiane, credo che sia una notizia da divulgare, dovremmo cambiare abitudini e non è detto che sia un male”, prosegue il post rilanciato dal professore.
In termini economici, i tecnici rivela ogni italiano arriverebbe a risparmiare fino a 44,6 chilowattora in un anno (considerando un consumo medio annuale di 23,5 kg di pasta a persona). Il segreto di questa “ricetta”? Riuscire a mantenere una temperatura dell’acqua non inferiore a 80 C°, che permette al glutine della pasta di coagulare. Più la temperatura si abbassa, più questo tipo di cottura richiede tempo: per questo, a fuoco spento, la pasta cuoce in circa uno o due minuti in più rispetto a quanto riportato sulle confezioni. Poi ovviamente conta anche il formato di pasta scelta. “Penso che la cosa importante sia usare il coperchio sempre”, osserva ancora Parisi. “Dopo che bolle se si lascia a fuoco bassissimo con il coperchio si consuma poco. Idem se si spegne del tutto”.