Inviti al suicidio, come “devi ucciderti“. E poi, ancora, minacce e insulti. Sono i messaggi di chat segrete trovati, secondo quanto riferisce il Mattino, sul cellulare di Alessandro, il 13enne morto giovedì a Gragnano, in provincia di Napoli, dopo essere precipitato dalla finestra del suo appartamento. Messaggi che, secondo le prime ipotesi, potrebbero aver spinto il giovane a togliersi la vita.

I carabinieri hanno posto sotto sequestro il cellulare del giovane, trovando anche un altro messaggio, questa volta inviato alla fidanzatina: un testo d’addio che farebbe quindi tramontare del tutto l’ipotesi di una caduta accidentale dal balcone di casa.

Le indagini condotte dalla Procura di Torre Annunziata e dai militari dell’Arma della stazione di Gragnano, si concentrano su una ipotesi di istigazione al suicidio e fanno emergere un quadro inquietante: una realtà fatta di bullismo di cui il ragazzo era vittima.

Stando a quanto trapela, sarebbero già stati individuati i primi autori dei messaggi, alcuni dei quali sarebbero minori, tanto che della vicenda sarebbe stata interessata anche la competente Procura. Nel frattempo si resta in attesa di conoscere la decisione degli inquirenti in merito all’effettuazione o meno dell’autopsia: il corpo di Alessandro resta sotto sequestro nell’obitorio di Castellammare di Stabia a disposizione dell’autorità giudiziaria. Solo dopo avere sciolto i nodi legati all’esame autoptico, sarà possibile effettuare i funerali, giorno nel quale – come ha già annunciato il sindaco di Gragnano, Nello D’Auria – l’amministrazione comunale proclamerà il lutto cittadino.

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