Cinema

Venezia 79, Master Gardner: il giardinaggio come fede verso il futuro. Il regista Paul Schrader: “Qui la violenza si fonde con redenzione e perdono”

E poco importerà al grandissimo sceneggiatore americano non essere in corsa per il Leone d’oro dal momento che il riconoscimento gli è comunque quest’anno tributato per la sua lunga e preziosa carriera

di Anna Maria Pasetti

Il giardinaggio come fede verso il futuro. Dove però la vita passa necessariamente attraverso la distruzione e il nascondimento per rigenerarsi sana e fertile. Ovvia ma metafora d’inesauribile efficacia, è quanto ha incoraggiato Paul Schrader a scrivere e girare Master Gardner, il terzo capitolo di una trilogia cominciata nel 2017 con First Reformed e proseguita nel 2021 con The Card Counter, entrambi concorrenti alla Mostra veneziana dove stasera è programmata anche quest’ultima sua fatica, proposta però fuori competizione. Del resto poco importerà al grandissimo sceneggiatore americano non essere in corsa per il Leone d’oro dal momento che il riconoscimento gli è comunque quest’anno tributato per la sua lunga e preziosa carriera. “Ne sono onorato e felice” ha ripetuto Schrader la cui vena creativa non sembra subire alcuno stallo nonostante i suoi 76 anni.

Master Gardner è l’ennesimo viaggio nell’esistenza complessa di un uomo solitario e taciturno alla ricerca di una redenzione dopo un misterioso passato la cui rivelazione è sostanza narrativa del film. “Il giardiniere può vedersi come l’evoluzione di Travis di Taxi Driver nel senso di invecchiamento, un Uomo senza qualità alla Musil in versione green rivisitato all’occorrenza”. A interpretarlo è il talentuoso e “corpulento” attore australiano Joel Edgerton accanto a Sigourney Weaver e alla rising star Quintessa Swindell. Corpo tatuato, segretamente protetto, che espone tranquillità dopo un passato di caos e violenza, quello del mastro-giardiniere è anche oggetto d’amore controverso fra due generazioni di donne. Ma è soprattutto l’occasione per Paul Schrader di chiudere un racconto di redenzione sullo schermo, dopo generazioni di violenza intessuta nello Zeitgeist degli anni ’70 e parzialmente ’80. “In questo film la redenzione è visibile a differenza di The Card Counter dove avveniva fuori campo e di First Reformed che implicava la morte. Perché io stesso non vorrei mai lasciare questo mondo senza potervi dire “vi amo””. Meno convincente dei due precedenti della trilogia, ma comunque solido e profondamente “schraderiano” come si è detto, Master Gardner uscirà prossimamente nelle sale.

Venezia 79, Master Gardner: il giardinaggio come fede verso il futuro. Il regista Paul Schrader: “Qui la violenza si fonde con redenzione e perdono”
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