La ministra britannica degli Esteri, che domani potrebbe essere proclamata nuova leader dei Tory, ha anticipato l'idea di un piano di riduzione fiscale per le fasce più abbienti, per rilanciare l'economia. "È sbagliato guardare alla politica economica attraverso la lente della redistribuzione"
Un piano di riduzione fiscale per rilanciare l’economia che porti giovamento soprattutto alle fasce più abbienti della popolazione. È questa la strategia di Liz Truss, la ministra britannica degli Esteri, favorita per sostituire Boris Johnson a Downing Street a partire da martedì 6 settembre. Rispolverando la teoria della trickle-down economy, Truss ha spiegato in un’intervista alla Bbc che il risultato finale di questa manovra fiscale sarebbe a suo avviso una rivitalizzazione dell’economia in grado di portare benefici per tutti.
“È sbagliato guardare alla politica economica attraverso la lente della redistribuzione“, ha dichiarato la Truss. “Il dibattito economico negli ultimi 20 anni è stato dominato da queste discussioni e ciò a cui abbiamo assistito è una crescita relativamente bassa. Un errore che è stato ripetuto per troppo tempo”, ha continuato la ministra alla vigilia dell’annuncio del nome del nuovo leader del partito Conservatore. I circa 200mila iscritti al partito hanno votato per posta e lunedì, dopo il conteggio delle schede, verrà proclamato il vincitore. Le previsioni la vedono in vantaggio rispetto a Rishi Sunak, l’ex ministro delle Finanze che si è dimesso a inizio luglio dopo aver messo in dubbio la competenza e l’etica di Johnson, di cui era considerato l’erede naturale.
Il nuovo primo ministro si insedierà a Downing Street già il 6 settembre ma prima dovrà essere formalmente insignito dalla regina Elisabetta. Una sola novità: questa volta, in via eccezionale, la tradizionale cerimonia non si terrà come di consueto a Buckingham Palace, bensì Balmoral, la residenza reale in Scozia, dove la sovrana si trova in questi giorni.
La politica Tory ha parlato anche di un piano di emergenza per affrontare il caro-energia che considera “vitale” e che, se sarà premier, svelerà entro una settimana dal suo insediamento. Ha spiegato che è necessario “potenziare l’approvvigionamento energetico interno”, affermando che il Regno Unito è diventato troppo dipendente dai prezzi per l’energia fissati a livello internazionale.