Una potente esplosione è avvenuta questa mattina nei pressi dell’ambasciata russa a Kabul. La deflagrazione si è verificata davanti alla sede diplomatica dove un certo numero di cittadini afgani era in fila per chiedere un visto. Il bilancio delle vittime è ancora incerto. Secondo Al Jazeera, sarebbero almeno sei i morti, tra cui due funzionari della sede diplomatica, anche se testimoni sul posto parlano di “molte vittime”. “Due nostri colleghi sono morti nell’attacco alla nostra ambasciata”, ha confermato il ministero degli Esteri russo.
Secondo i media locali, subito dopo l’esplosione sono giunte sul posto le ambulanze. L’attentatore suicida “voleva farsi esplodere tra la folla in fila per ottenere un visto” davanti all’ambasciata russa “ma è stato individuato e ucciso dalle guardie prima di arrivare al proprio obiettivo, gli spari hanno causato l’esplosione”. Lo ha affermato Khalid Zadran, portavoce della sicurezza della capitale afghana, citato dai media locali.
Il Cremlino per bocca del suo portavoce Dmitri Peskov, ha commentato la notizia condannando l’attentato: “Sicuramente stiamo parlando di un attacco terroristico. Condanniamo risolutamente tali attacchi terroristici. Naturalmente, la cosa principale da fare ora è ricevere informazioni dal luogo in cui si trovano i nostri rappresentanti, i nostri diplomatici”.
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha dichiarato che misure per rafforzare la sicurezza intorno all’ambasciata russa a Kabul sono state prese con urgenza dopo l’attacco. “E’ stata immediatamente adottata una serie di misure per rafforzare la protezione del perimetro esterno. Sono state incaricate forze aggiuntive delle autorità talebane e sono state utilizzate le capacità dell’intelligence e del controspionaggio dell’Afghanistan”, ha dichiarato Lavrov, come riportano le agenzie russe.
Il quartiere colpito, Darulaman, è stato ripetutamente teatro di attacchi in passato. Al momento non ci sono rivendicazioni.