È giallo sulla scomparsa di Eliza Fletcher, ereditiera americana di 34 anni, rapita mentre faceva jogging all’alba di venerdì 2 settembre a Memphis, in Tennessee, negli Stati Uniti. Erano circa le 4.30 del mattino e la donna stava correndo come al suo solito nel parco intorno al campus universitario locale quando un uomo le si è avvicinato: tra i due è nata una colluttazione, quindi lui è riuscito a immobilizzarla e l’ha costretta a salire su un Suv. Il suo telefono è stato ritrovato distrutto davanti ad una residenza universitaria, assieme alla bottiglia d’acqua che Eliza portava sempre con sé.
Dopo aver identificato la vettura utilizzata per il rapimento, la polizia ha arrestato domenica Cleotha Abston, un afroamericano di 38 anni, ma non ha ancora ritrovato la donna: l’uomo si trova in carcere con l’accusa di rapimento aggravato e manomissione delle prove, ma resta il mistero su quale sorte sia toccata a Eliza. Il presunto rapitore, infatti, si è chiuso nel silenzio ed è corsa contro il tempo per trovare la Fletcher, con la speranza che sia ancora viva. Erede del fondatore di un colosso tecnologico, Eliza Fletcher è una maestra d’asilo, madre di due bambini: la sua famiglia ha offerto 50 mila dollari per chi aiuta gli investigatori a catturare i responsabili e a consentire il suo ritorno a casa. La donna è la nipote di Joseph “Joe” Orgill III, imprenditore americano che ha creato Orgill inc, “il più grande distributore indipendente di hardware al mondo”, come si legge sul sito della compagnia che fattura 3,3 miliardi di dollari ed è al 143esimo posto della classifica di Forbes sulle più grandi aziende private degli Stati Uniti.
