Presentando l'intesa, Macron ha invitato tutti i francesi alla "sobrietà energetica", unico modo per avere "in mano il proprio destino" nei prossimi mesi. Mentre da Berlino hanno ufficializzato la decisione di mantenere aperte due centrali nucleari almeno fino ad aprile 2023, smentendo definitivamente il piano di chiusura che prevedeva lo stop degli impianti atomici entro la fine del 2022
Con i costi del gas alle stelle e le crescenti difficoltà di approvvigionamento causati dalla crisi energetica innescata dallo stop russo alle forniture, Francia e Germania siglano un accordo di reciproco sostegno in vista dell’inverno. Dopo un colloquio tra Emmanuel Macron e Olaf Scholz, il presidente francese ha annunciato l’intesa sull’asse franco-tedesco, con Parigi che fornirà a Berlino il gas necessario a sopperire alle mancanze interne, mentre in senso opposto dalla Germania arriverà alla Francia l’elettricità di cui la République è carente. Il tutto in nome della ribadita “solidarietà franco-tedesca sull’energia”.
Il capo dell’Eliseo ha voluto sottolineare che l’accordo tra le due potenze europee non scaccia improvvisamente tutti i problemi legati agli approvvigionamenti che il continente si troverà ad affrontare in seguito all’invasione russa dell’Ucraina e alle conseguenti sanzioni applicate da Bruxelles. Per questo Macron ha invitato tutti i francesi alla “sobrietà energetica”, unico modo per avere “in mano il proprio destino” nei prossimi mesi. E ha poi spiegato: “La Germania ha bisogno del nostro gas e noi abbiamo bisogno dell’elettricità prodotta nel resto dell’Europa, in particolare in Germania. Contribuiremo alla solidarietà europea in materia di gas e beneficeremo della solidarietà europea in materia di elettricità nelle prossime settimane e mesi, questo si tradurrà dal punto di vista franco-tedesco in modo molto concreto. Finalizzeremo nelle prossime settimane i necessari collegamenti per poter fornire gas alla Germania se c’è un bisogno di solidarietà e ogni volta che ce ne sarà. Fin da oggi, per la prima volta da molto tempo, la Francia è esportatrice di gas verso il resto dell’Europa. Rafforzeremo questo aspetto e ci metteremo in grado di essere solidali sul piano del gas con la Germania se l’inverno sarà difficile e se loro ne avranno bisogno. Allo stesso modo, la Germania si è impegnata a una solidarietà elettrica nei confronti della Francia e si metterà nella situazione di avere più elettricità e soprattutto di fornirci, nelle situazioni di picco, la sua solidarietà elettrica. Questa solidarietà franco-tedesca è l’impegno che abbiamo preso con il cancelliere Scholz”.
Nell’ottica di potenziare la produzione di energia elettrica, dopo le discussioni che si sono tenute in Germania negli ultimi mesi sullo stop al nucleare, il ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck ha ufficializzato che le due centrali atomiche Isar 2 in Baviera e Neckarwestheim 2 in Baden-Württemberg resteranno ancora accese a disposizione come riserva fino a metà aprile 2023 per garantire eventuali instabilità della rete nella Germania meridionale. Non funzioneranno però comunque più a pieno regime, né saranno acquistate nuove barre fissili. Con questa decisione Berlino si rimangia definitivamente il piano di chiusura di tutte le centrali atomiche nel Paese che, secondo i progetti, avrebbero dovuto smettere di fornire energia al Paese entro la fine del 2022.
Nel dibattito interno all’Unione europea sulle strategie da adottare per sopperire alle richieste di gas in vista dell’inverno interviene anche l’Iran, Paese con il quale l’Ue, insieme agli Stati Uniti, sta cercando di raggiungere un nuovo accordo sul nucleare di Teheran dopo la decisione di Donald Trump di far saltare l’intesa raggiunta nel 2015 dall’amministrazione Obama. “I Paesi europei stanno incontrando problemi nel reperire l’energia di cui hanno bisogno. Se i negoziati avranno successo e le sanzioni unilaterali contro il nostro Paese saranno revocate, l’Iran potrà soddisfare gran parte delle necessità dell’Europa“, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Nasser Kanani.