Stavano tentando la scalata al vulcano Klyuchevskaya Sopka, il più alto di tutta l’Eurasia, situato nella penisola della Kamchatka russa, quando, ad una quota di 4mila metri d’altitudine, sono precipitati nel vuoto. Così sono morti otto escursionisti russi sabato 3 settembre L’incidente è avvenuto a 500 metri dalla vetta, in circostanze ancora da accertare: lo riferisce l’agenzia di stampa russa Tass citando le autorità locali. Le vittime facevano parte di un gruppo di dieci alpinisti russi partiti martedì 30 agosto con due guide locali per scalare i 4.750 metri del vulcano, ancora attivo. Una guida è rimasta ferita, mentre una seconda è riuscita a dare l’allerta ai servizi di emergenza che sono intervenuti con l’ausilio di un elicottero: “Le persone erano bagnate, abbiamo già consigliato alle guide di togliere i vestiti ma, sfortunatamente, non sono sopravvissuti alla notte“, ha affermato il governo regionale, che sta coordinando i soccorsi.
Il gruppo di 10 turisti e due guide era partito il 30 agosto e il 3 settembre nove persone hanno iniziato la salita sulla vetta del Klyuchevskaya Sopka, con tre persone rimaste in un campo all’altezza di 3.300 metri: secondo quanto riferito, quattro persone sono morte sul colpo in seguito a una caduta mentre si trovavano ad una quota di circa 4mila metri, con altre due morti poco dopo. Attualmente, i soccorritori locali stanno intraprendendo un nuovo tentativo di atterraggio sul vulcano con l’elicottero per trarre in salvo i superstiti e recuperare i corpi delle vittime, ma le condizioni meteo sono difficili con raffiche di vento che sul vulcano raggiungono i 20 metri al secondo. Un gruppo di soccorso a terra è già salito a 1.400 metri.