La campagna elettorale è alle sue battute finali. Tra poco più di due settimane si andrà alle urne, ma l’agenda arcobaleno è un tema che tiene banco per lo più sulla cronaca. Sappiamo, grazie a qualche infografica apparsa sui siti specializzati, che alcuni partiti sono più Lgbt-friendly rispetto ad altri (l’Alleanza Verdi-Sinistra, insieme a Possibile, e +Europa hanno le proposte più avanzate), ma tutto si esaurisce lì.
Non assistiamo a dibattiti pubblici, le proposte che leggiamo nei programmi elettorali sembrano per lo più promesse fatte di chi ha la consapevolezza che rimarrà all’opposizione. Cosa ancor più problematica ai miei occhi è che questi temi diventino di dominio pubblico per l’iniziativa di singole persone che irrompono nell’agone politico e pongono la questione a questo o quel leader. Facendo, però, un favore all’estrema destra. E spiego subito perché.
Abbiamo ancora davanti agli occhi la scena del ragazzo che, sul palco di Giorgia Meloni, ha sventolato la bandiera rainbow chiedendo pari dignità. Richiesta legittima, per carità. Ma circoscritta a un atto che diviene un fatto puramente mediatico. Con conseguente strascico emotivo che però poco serve alla lotta per i diritti. E che, paradossalmente, è un formidabile assist per le forze ostili ai diritti che si dice di voler difendere.
Il ragazzo di Cagliari non ha capito che essere salito su quel palco ha permesso alla leader di FdI di presentarsi come colei che offre l’opportunità alla controparte di dire la sua, pur mantenendo le sue posizioni. Una grande lezione di democrazia, si è letto qua e là nei commenti di chi la supporta, ma che di democratico – in senso stretto – ha poco o nulla. Di fronte a una richiesta di piena uguaglianza, Meloni ha liquidato la faccenda come divergenza di opinione. Ma l’opinione divergente rispetto al concetto di uguaglianza formale (che prevede matrimonio egualitario e omogenitorialità) sfocia inevitabilmente sul mantenimento delle discriminazioni. E in democrazia, se di questo si sta parlando nel suo senso più alto e più nobile, una discriminazione – ovvero una diversità di trattamento in ragione della tua identità – non può essere messa sullo stesso piano di chi vuole piena dignità, umana e giuridica.
La presenza di una legge sulle unioni civili, peraltro, non pone al riparo da altre minacce: un caso che fa scuola, in tal senso, è proprio l’Ungheria governata da quell’Orban che è un alleato di ferro di Giorgia Meloni. Il quale non ha toccato le unioni tra persone dello stesso sesso, da quando è al potere. Ma che al tempo stesso ha avviato politiche contro la comunità arcobaleno molto pesanti. Ed è quello che rischiamo in Italia, qualora questa destra – che poco ha di conservatrice e sembra invece molto estrema – dovesse andare al potere. Perché al di fuori di certi momenti, i toni contro i nostri diritti sono molto più aggressivi (come è successo sul palco di Vox, in Spagna).
Altro favore alla leader dell’estrema destra italiana è la recente lettera di Luca Trapanese, assessore al welfare di Napoli, che ha invitato Meloni a cena da lui. Per conoscere la sua bambina e mangiare una pizza insieme. Anche qui, lo scopo è nobile: Trapanese è un papà gay che ha adottato una bimba con sindrome di Down. Giorgia Meloni ha accettato l’invito, ma ribadendo che per lei la famiglia è composta da due genitori di sesso diverso. E quindi, di fatto, delegittimando quella dell’assessore napoletano.
Giorgia Meloni, grazie a questi episodi, si presenta come colei che non ha problemi a farsi vedere accanto a un ragazzo gay sul suo palco o alla stessa tavola di una famiglia arcobaleno. E quindi allontanando le accuse di omofobia che le vengono quotidianamente rivolte. La realtà politica è un’altra. Quella di chi va al congresso delle famiglie a Verona, di chi fa alleanze col già citato Orban e di chi urla (il termine non è scelto a caso) contro i diritti delle persone Lgbt+ dai palchi dell’estrema destra spagnola.
Prima di andare sui palchi di FdI o di invitare la sua leader a cena – magari facendosi interpreti dei desiderata di un’intera comunità – sarebbe il caso di domandarsi se certe fughe in avanti non siano un regalo all’avversario politico. Avversario che somiglia sempre più al nemico e che viaggia verso una vittoria schiacciante. E ciò potrebbe avere effetti devastanti sia sulla qualità della nostra democrazia, sia su quei pochi diritti che la comunità Lgbt+ ha duramente ottenuto. Teniamolo a mente, insomma.
Dario Accolla
Attivista e scrittore
Elezioni politiche 2022 - 6 Settembre 2022
Giorgia Meloni, gli assist della comunità Lgbt potrebbero avere effetti devastanti
La campagna elettorale è alle sue battute finali. Tra poco più di due settimane si andrà alle urne, ma l’agenda arcobaleno è un tema che tiene banco per lo più sulla cronaca. Sappiamo, grazie a qualche infografica apparsa sui siti specializzati, che alcuni partiti sono più Lgbt-friendly rispetto ad altri (l’Alleanza Verdi-Sinistra, insieme a Possibile, e +Europa hanno le proposte più avanzate), ma tutto si esaurisce lì.
Non assistiamo a dibattiti pubblici, le proposte che leggiamo nei programmi elettorali sembrano per lo più promesse fatte di chi ha la consapevolezza che rimarrà all’opposizione. Cosa ancor più problematica ai miei occhi è che questi temi diventino di dominio pubblico per l’iniziativa di singole persone che irrompono nell’agone politico e pongono la questione a questo o quel leader. Facendo, però, un favore all’estrema destra. E spiego subito perché.
Abbiamo ancora davanti agli occhi la scena del ragazzo che, sul palco di Giorgia Meloni, ha sventolato la bandiera rainbow chiedendo pari dignità. Richiesta legittima, per carità. Ma circoscritta a un atto che diviene un fatto puramente mediatico. Con conseguente strascico emotivo che però poco serve alla lotta per i diritti. E che, paradossalmente, è un formidabile assist per le forze ostili ai diritti che si dice di voler difendere.
Il ragazzo di Cagliari non ha capito che essere salito su quel palco ha permesso alla leader di FdI di presentarsi come colei che offre l’opportunità alla controparte di dire la sua, pur mantenendo le sue posizioni. Una grande lezione di democrazia, si è letto qua e là nei commenti di chi la supporta, ma che di democratico – in senso stretto – ha poco o nulla. Di fronte a una richiesta di piena uguaglianza, Meloni ha liquidato la faccenda come divergenza di opinione. Ma l’opinione divergente rispetto al concetto di uguaglianza formale (che prevede matrimonio egualitario e omogenitorialità) sfocia inevitabilmente sul mantenimento delle discriminazioni. E in democrazia, se di questo si sta parlando nel suo senso più alto e più nobile, una discriminazione – ovvero una diversità di trattamento in ragione della tua identità – non può essere messa sullo stesso piano di chi vuole piena dignità, umana e giuridica.
La presenza di una legge sulle unioni civili, peraltro, non pone al riparo da altre minacce: un caso che fa scuola, in tal senso, è proprio l’Ungheria governata da quell’Orban che è un alleato di ferro di Giorgia Meloni. Il quale non ha toccato le unioni tra persone dello stesso sesso, da quando è al potere. Ma che al tempo stesso ha avviato politiche contro la comunità arcobaleno molto pesanti. Ed è quello che rischiamo in Italia, qualora questa destra – che poco ha di conservatrice e sembra invece molto estrema – dovesse andare al potere. Perché al di fuori di certi momenti, i toni contro i nostri diritti sono molto più aggressivi (come è successo sul palco di Vox, in Spagna).
Altro favore alla leader dell’estrema destra italiana è la recente lettera di Luca Trapanese, assessore al welfare di Napoli, che ha invitato Meloni a cena da lui. Per conoscere la sua bambina e mangiare una pizza insieme. Anche qui, lo scopo è nobile: Trapanese è un papà gay che ha adottato una bimba con sindrome di Down. Giorgia Meloni ha accettato l’invito, ma ribadendo che per lei la famiglia è composta da due genitori di sesso diverso. E quindi, di fatto, delegittimando quella dell’assessore napoletano.
Giorgia Meloni, grazie a questi episodi, si presenta come colei che non ha problemi a farsi vedere accanto a un ragazzo gay sul suo palco o alla stessa tavola di una famiglia arcobaleno. E quindi allontanando le accuse di omofobia che le vengono quotidianamente rivolte. La realtà politica è un’altra. Quella di chi va al congresso delle famiglie a Verona, di chi fa alleanze col già citato Orban e di chi urla (il termine non è scelto a caso) contro i diritti delle persone Lgbt+ dai palchi dell’estrema destra spagnola.
Prima di andare sui palchi di FdI o di invitare la sua leader a cena – magari facendosi interpreti dei desiderata di un’intera comunità – sarebbe il caso di domandarsi se certe fughe in avanti non siano un regalo all’avversario politico. Avversario che somiglia sempre più al nemico e che viaggia verso una vittoria schiacciante. E ciò potrebbe avere effetti devastanti sia sulla qualità della nostra democrazia, sia su quei pochi diritti che la comunità Lgbt+ ha duramente ottenuto. Teniamolo a mente, insomma.
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Meloni legge in Aula il Manifesto di Ventotene: “Non è la mia Europa”. Opposizioni protestano, caos e seduta sospesa. Lei: “Non ho tempo per la lotta nel fango”
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Mosca: ‘Kiev viola la tregua sui siti energetici’. Raid su Ucraina. Zelensky: ‘Oggi sento Trump’. Il piano Kallas è già un flop: da 40 a 5 miliardi
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No del Mef all’emendamento (di maggioranza) sui fondi contro il tumore al seno. M5s: “Propaganda”
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Il manifesto di Ventotene è stato scritto da chi era stato e sarà poi vittima del fascismo. Dai banchi del governo la presidente del Consiglio ha attaccato le radici della nostra democrazia. Da chi è stato sindaco di Marzabotto vorrei ricordarle che quando è stato scritto il Manifesto di Ventotene in Italia c'era il regime fascista. E che senza il sacrificio di chi ha combattuto il fascismo la stessa presidente del Consiglio non sarebbe libera di parlare oggi in un libero Parlamento". Così Andrea De Maria, deputato Pd.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Un atto persecutorio con accuse prive di qualsiasi fondamento costruite soltanto per colpire un competitivo e popolare avversario politico. Un'ulteriore prova del carattere autocratico e illiberale del regime imposto da Erdogan alla Turchia". Così Piero Fassino, presidente della commissione Medio Oriente dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, stigmatizza l'arresto del sindaco Istanbul, Ekrem Imamoglu, uno dei leader dell'opposizione democratica turca.
"Chiunque conosca Imamoglu e la sua correttezza politica e istituzionale -ha aggiunto- non può credere neanche per un istante ad accuse capziose volte soltanto ad impedire a Imamoglu una possibile candidatura alle elezioni presidenziali. Il Governo italiano assuma, sia sul piano bilaterale, sia in sede europea, tutte le iniziative utili a ottenere la immediata liberazione di Imamoglu".
Palermo, 19 mar. (Adnkronos) - Sono riprese all'alba di oggi le ricerche, con le motovedette della Guardia costiera e Guardia di Finanza, delle decine di dispersi del naufragio avvenuto ieri nel Canale di Sicilia. Si parla di circa 40 persone. Martedì sera le motovedette hanno portato a Lampedusa i 10 superstiti e i sei cadaveri recuperati al largo dell'isolotto di Lampione.
Sono stati i naufraghi a raccontare che erano partiti in 56 dalla Tunisia, da Sfax, a bordo di un gommone. Ma mentre erano in acque internazionali decine di loro sarebbero caduti in acqua a causa del maltermpo.
I 10 superstiti in queste ore vengono sentiti dalla Polizia. Si tratta di uomini, tutti giovanissimi. Sono stati portati all'hotspot di Lampedusa.
Oggi, a causa delle condizioni meteomarine particolarmente avverse, le operazioni di ricerca proseguono con il supporto di mezzi aerei, tra cui l'aereo Manta della Guardia costiera e velivoli di Frontex, di forze armate e polizia. Sono stati inoltre allertati i Centri di coordinamento del soccorso marittimo di Malta e della Tunisia per le ricerche nelle rispettive aree Sar di competenza.
"Ieri abbiamo accolto in hotspot i 10 superstiti del naufragio. L'imbarcazione era partita dalla Tunisia e si tratta di persone provenienti dall'Africa subsahariana. Hanno riposato tutta la notte, sono tutti in buone condizioni di salute e dopo le procedure di identificazione forniremo loro un ulteriore supporto psicologico con la nostra equipe multidisciplinare". A dirlo è Cristina Palma, vice direttore dell'hotspot di Lampedusa gestito dalla Croce Rossa italiana.
Il naufragio è avvenuto ieri sera a largo dell'isola. Secondo i primi racconti sull'imbarcazione ci sarebbero state 56 persone: 10 sono sopravvissute, sei i corpi senza vita portati a Lampedusa e sono ancora in corso le ricerche di 40 dispersi. I migranti erano partiti da Sfax, in Tunisia.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La compattezza del Governo non è data dalla presenza dei ministri in Aula, ho detto spesso ai ministri che quando sono impegnati in altre vicende fanno bene a fare il loro lavoro, penso che la possibilità per loro di dare risposta agli italiani sia molto più importante che fare compagnia a me mentre sono nell'Aula, me la posso grandemente cavare da sola". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella sua replica alla Camera sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo.
Parigi, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - La ripresa degli attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza costituisce "un passo estremamente pericoloso" che aggiunge "nuova desolazione a una situazione umanitaria già disastrosa". Lo ha detto re Abdallah II di Giordania al suo arrivo all'Eliseo.
Il re giordano ha invitato la comunità internazionale ad agire “immediatamente” per “un ritorno al cessate il fuoco” e la ripresa degli aiuti internazionali, denunciando “il blocco” da parte di Israele della fornitura di acqua ed elettricità che “mette in pericolo la vita di una popolazione estremamente vulnerabile”.
Roma, 19 mar. (Adnkronos Salute) - E' ai nastri di partenza il terzo Congresso nazionale 'Infermiere³ - innovazione, sfide e soluzioni' della Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche. Dal dal 20 al 22 marzo sono attesi al Palacongressi di Rimini 5mila infermieri provenienti da tutta Italia.
Il 20 marzo a inaugurare il Congresso saranno i saluti istituzionali del ministro della Salute Orazio Schillaci, del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, del presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Le conclusioni della prima giornata saranno affidate al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Per tutta la durata del congresso interverranno i rappresentanti del Governo, i presidenti delle Commissioni Affari sociali di Camera e Senato, Ugo Cappellacci e Francesco Zaffini, e molti esperti. La seconda giornata sarà aperta dal vice ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. A seguire, lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio terrà uno speech sul valore delle professioni di cura. Nella stessa giornata, alle 14, l'attore comico Paolo Cevoli si esibirà nello spettacolo 'I fatti mi cosano', e dalle 18.30 alle 20 la cantante Tosca terrà il suo in 'Conversa-Concerto'. Il 22 marzo, prima della cerimonia di chiusura, con la proclamazione della mozione congressuale, uno spazio sarà dedicato all'intervento a cura della Fondazione Gimbe e a un approfondimento sulla dimensione internazionale della professione, grazie alla partecipazione dellìEuropean Nursing Council che riunisce gli organismi di regolamentazione europei della professione infermieristica. Nella stessa mattinata verrà presentato l'aggiornamento del Codice deontologico delle professioni infermieristiche con una lettura a cura dell'attore Paolo Romano.
Per tutta la durata del congresso, al programma della sala plenaria si affiancheranno numerose attività a disposizione dei congressisti: il Villaggio della formazione in simulazione, allestito al primo piano del Palacongressi, con 10 simulation room a disposizione dei congressisti dalle 12.30 del 20 marzo alle 13.30 del 22 marzo; 'evento formativo Simmed; la Giornata della libera professione e l'evento formativo Cives. Al piano terra del Palacongressi sarà attiva una experience area, dove sarà possibile navigare in esclusiva il sito del progetto 'Infermieri oggi e domani', visitare alcune sezioni del Museo internazionale dell'arte filatelica infermieristica e del Mosai, Mostra storica dell'assistenza infermieristica. Una sala sarà invece dedicata ai professionisti e ai ricercatori che hanno presentato lavori incentrati sul tema dell'innovazione in sanità e dell'uso della tecnologia. Inoltre, grazie a una convenzione con il Comune di Rimini, tutti gli infermieri iscritti al congresso avranno la possibilità di visitare gratuitamente 3 poli museali della città: Museo della Città, Domus del Chirurgo e Fellini Museum.
Gaza, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che un dipendente straniero delle Nazioni Unite è stato ucciso e altri cinque sono rimasti gravemente feriti in un attacco israeliano al loro quartier generale. I feriti sono stati trasportati nell'ospedale dei martiri di Al Aqsa.