Un’ironia sottile sullo sfondo l’ultimo raggio dì un tramonto infuocato che si infilava nel tempio dell’amore dì Villa Fersen. Paolo Sorrentino ha unito in matrimonio Massimo Osanna e Gianluca De Marchi
Un Don Abbondio senza tonaca. Un’ironia sottile sullo sfondo l’ultimo raggio dì un tramonto infuocato che si infilava nel tempio dell’amore dì Villa Fersen. Paolo Sorrentino ha unito in matrimonio Massimo Osanna e Gianluca De Marchi. “Questo matrimonio non s’ha da fare. Abbiamo cercato in tutti i modi di fargli cambiare idea. Ma questi due sono cattivi come il prossimo governo. Hanno invitato anche Messner. Ma ha risposto che lui non scala più…”, ha scherzato il regista Premio Oscar nel suo discorso durante la Cerimonia. Oggetto dì punzecchiature è stata Villa Lysis, ad alta quota incastonata nella roccia in verticale di Capri. La sua bellezza sta nell’inaccessibilità…Sguardo al cielo, sopra dì loro c’è solo la Villa dell’imperatore Tiberio. Ma a lui lo portavano gli schiavi. Gli amici in coro supplichevole hanno proposto location più alla portata: Sabaudia, Hotel de Russie a Roma, la glamour (un tempo) Canzone del Mare, il Capri Palace, ma gli sposi si sono ostinati a non cambiare idea e risposta accorata: “Per noi è importante”. Lapidaria la replica di Sorrentino: “Per noi no!” E così hanno allora messo dei defibrillatori lungo lo scarpinetto, tanto che alla fine non se ne trovavano più sull’isola. Continua lo speech/sfottò. Ridono Valeria Golino (testimone di nozze) e Riccardo Scamarcio. Ma tutto è bene quel che finisce bene, il fatidico “sì” è stato pronunciato dagli sposi tra applausi e bollicine. Si scende a valle e si festeggia in limonaia da Paolino. I pochi che avevano ancora fiato sono andati a fare “Rumore”, questo il nome della disco di fresca inaugurazione dello storico Hotel Capri.