In Germania è scontro fra governo e opposizione sulla decisione di mantenere in stand by due centrali nucleari di fronte alla crisi del gas russo. Il leader della Cdu-Csu, Friederich Merz ha tuonato in parlamento di “fermare questa follia”, ma il cancelliere Olaf Scholz lo ha accusato di seminare divisioni in tempo di crisi e di sottovalutare i cittadini tedeschi. Le due strutture in questione avrebbero dovuto chiudere entro la fine dell’anno: invece di continuare a farle funzionare fino ad allora, il governo ha scelto di sospenderle. Secondo Merz così si rischia di danneggiare irrimediabilmente lo status della Germania come paese dove investire. “Chi parla di divisioni mette in pericolo la coesione del Paese, è la cosa sbagliata da fare – ha risposto Scholz – non dobbiamo sottovalutare il nostro Paese, i nostri cittadini. In tempi difficili il Paese supera sé stesso, abbiamo una buona tradizione di stringerci assieme nei momenti di difficoltà”.
Le tre centrali avrebbero dovuto chiudere nell’ambito del programma di graduale uscita dal nucleare, stabilito dal precedente governo di Angela Merkel, ex leader della Cdu/Csu. La chiusura dei rubinetti del gas russo, nell’ambito della crisi della guerra in Ucraina, ha riaperto la questione. Il socialdemocratico Scholz e il ministro dell’Economia, il verde Robert Habeck, hanno deciso di mantenere due centrali in stand by fino ad aprile, in caso di problemi con la rete elettrica nel sud della Germania. Ma i partner di governo del partito liberale Fdp chiedevano la loro piena operatività. Secondo Merz è proprio Habeck parte del problema: lo ha giudicato poco all’altezza del suo ruolo. Scholz ha trattenuto il fiato e, accantonato il discorso scritto, ha risposto a braccio, come un fiume in piena, rinfacciando ai conservatori le politiche energetiche fallimentari del passato, quelle dell’era Merkel. “Ho ascoltato molto bene quello che ha detto, esimio collega Merz. E voglio risponderle una cosa: non sottovaluti questo Paese e i suoi cittadini. In tempi difficili il nostro Paese è capace di crescere e superare se stesso”, ha esordito. La Germania, ha proseguito, ha tutte le carte in regola per superare l’inverno con energia sufficiente, grazie agli sforzi compiuti per sostenere le forniture.
“Lo stoccaggio del gas è all’85%, cosa che non si sarebbe potuta immaginare 4, 5, 6 mesi fa”, e questo soltanto perché il governo ha agito anche prima del tempo, ha rivendicato. Con l’Unione, quei depositi oggi sarebbero “vuoti”. Il Kanzler ha attribuito la completa responsabilità degli errori passati al controcampo: “Abbiamo risolto il problema ancor prima che vi accorgeste della sua esistenza”. Anche la miopia sull’energia rinnovabile è tutta colpa del conservatori: “Non siete stati in grado di favorire l’espansione delle rinnovabili. Avete fatto battaglie difensive contro ogni singolo impianto eolico. E ognuna di queste battaglie danneggia il nostro Paese ancora oggi. Siete stati voi!” Fra i banchi ad ascoltarlo il vicecancelliere verde, oggi scuro in volto e sotto evidente pressione. Il colosso energetico Eon ha fatto sapere che il piano di riavviare le centrali atomiche solo in caso di necessità sarebbe tecnicamente “infattibile”. Ma il ministro ha risposto di esserne “sorpreso”: evidentemente “non hanno capito”, la risposta. Il politico più premiato dai sondaggi è finito nell’angolo anche causa di alcune dichiarazioni rilasciate ad un talk show sulle insolvenze. Habeck ha affermato di non temere un’ondata di fallimenti: le piccole imprese potrebbero finire col non vendere più, ma questo non le renderebbe automaticamente insolventi, la sua posizione. Una risposta, per la verità un pò impacciata, che gli è costata uno shitstorm da parte dell’opposizione: insieme alla Bild lo accusano di essere un incompetente. E Scholz, al Bundestag, ha chiaramente difeso soprattutto lui, l’alleato verde che è anche il più temibile concorrente.