Dedicato agli appassionati della tintarella. Prendere il sole sulla spiaggia è un godimento irrinunciabile per molti. Che fanno un po’ come i gatti. Sembrano addirittura mummificati sotto i raggi e ogni tanto aprono gli occhi solo per vedere se il mondo esiste ancora. Ma attenzione. Esporsi ai raggi senza proteggersi adeguatamente può rappresentare un rischio. Anche grave. Negli ultimi giorni è apparsa sul web una foto postata su Twitter da un noto dermatologo americano. Avi Bitterman, medico di New York, lancia l’allarme. Non solo con le parole. L’immagine pubblicata rappresenta il deterrente più forte nei confronti di un atteggiamento di superficialità e di trascuratezza quando ci si espone al sole. Sì, perché le conseguenze possono essere svariate e tutte gravi. Dall’epidermide che si scolora per giungere ai tumori della pelle. Ma che cos’ha di così impressionante questa foto? Mostra in primo piano la guancia e il collo di una donna di 92 anni che per tutta la vita ha protetto tutte le altre parti del corpo ma non, appunto, il collo.
E’ un caso. Analizzato dallo studioso Christian Posch per il dipartimento di dermatologia dell’università di Monaco di Baviera. L’immagine è eloquente: si vede immediatamente dove la donna ha usato la protezione e dove no. E che l’età, man mano che gli anni scorrono, diventa una fattore sempre più impattante sulla pelle. Fino a determinare, come prima tra le concause, il rischio di tumori. Moltissimi utenti di Twitter hanno rivelato, dopo questo ammonimento, di aver sempre protetto il viso ma non il collo. E di aver iniziato a farlo dopo aver visto quella foto impressionante.
C’è poi un altro studio importante. E’ stato pubblicato sul New England Journal of Medicine. Mostrava un uomo di 69 anni che per 29 aveva fatto il camionista, esponendo sempre la parte sinistra del volto verso il finestrino laterale. Ebbene: sembrava molto più vecchia. Inoltre aveva sviluppato la dermatoheloss. L’invecchiamento, accompagnato da ispessimento e increspatura delle pelle la perdita della tonicità elastica della cute.
In Italia ogni anno 80 mila persone ricevono una diagnosi di tumore della pelle e 14mila sono melanomi. I tassi di guarigione sono alti e la media di sopravvivenza a 5 anni dalla scoperta della malattia è di 90 per cento. Un rischio comunque da non correre. Ma chi sono i principali imputati? I raggi ultravioletti Uva, che penetrano nella pelle fino al derma. Sono i responsabili principali dell’invecchiamento. Ma soprattutto dell’aumentato del rischio di tumore.
Cheek and neck of a 92-year-old female, who used UV-protective moisturizers on her face but not on the neck for 40+ years.https://t.co/Q8wWxY2tDE pic.twitter.com/FBSswmYxt1
— Avi Bitterman, MD (@AviBittMD) September 2, 2022