Scontro sul decreto che il Parlamento deve convertire in legge. Il leader del M5s continua a chiedere modifiche al Superbonus: "Letta ha la possibilità di dimostrare che è progressista votando l’emendamento del M5S per salvare 30mila aziende".
Lo slittamento del decreto Aiuti bis al Senato apre l’ennesimo fronte di polemica tra il Pd e i 5 stelle. Mercoledì, infatti, la conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso che il provvedimento sarà esaminato martedì 13 settembre alle 12 con tutti gli emendamenti che sono oltre 400. Sempre che prima non si trovi un accordo. Dal governo, infatti, era arrivata la proposta di ritirare le richieste di modifica, ma per il M5s è necessario prima intervenire sulle modifiche al Superbonus. In serata, quindi, Enrico Letta ha attaccato frontalmente gli ex alleati dei 5 stelle. “Al M5S non è bastato far cadere il governo Draghi. Ora 17 miliardi di aiuti che servono subito a famiglie e imprese sono bloccati. Tutto per piccoli calcoli elettorali. Tutto sulla pelle dei cittadini”, è il tweet del segretario del Pd. Al quale replica ora Giuseppe Conte. “Gli italiani non sono sciocchi, non bisogna prenderli prenderli giro. È una falsità vergognosa. Stiamo parlando di un decreto legge, che entra in vigore quando entra in gazzetta ufficiale, quindi è già operativo. Stiamo parlando della conversione in sede parlamentare, c’è tempo e verrà fatto in tempo martedì prossimo”, ha detto il presidente del M5s, ospite di Confcommercio.
E in effetti il decreto Aiuti bis è già operativo. A essere bloccato, per il momento, è il terzo decreto Aiuti, per il quale il Consiglio dei ministri ha appena approvato la relazione al Parlamento che aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica sulla base di maggiori entrate pari a 6,2 miliardi di euro. Il governo presenterà la relazione alle Camere visto che per usare le risorse previste serve l’autorizzazione del Parlamento.”Il governo fa quello che può per accelerare l’iter, ora è tutto nelle mani del Parlamento”, hanno fatto sapere fonti di Palazzo Chigi. Il Parlamento, però, si esprimerà sul terzo decreto Aiuti soltanto dopo aver concluso l’iter di conversione del bis. Il cui esame, senza accordo, slitterà alla prossima settimana. In teoria il 13 settembre cominceranno i lavori sul bis, mentre dal 15 l’Aula esaminerà la Relazione del governo al Parlamento sull’aggiustamento di bilancio: un calendario che al momento è ancora provvisorio.
Ospite di Confcommercio, Conte ha risposto alle accuse rivolte al M5s di bloccare il dl aiuti bis per gli emendamenti sul superbonus. “Non si capisce come le altre forze politiche rimangano insensibili a un problema che non è mio personale ma un problema di sistema: oggi stanno saltando almeno 30-40 mila aziende con oltre 49mila addetti perché è incagliata la cessione dei crediti, per tutti gli interventi fatti da questo governo tendenzialmente contrario al superbonus”, ha detto l’ex premier. Secondo il leader del M5s “lo Stato ha l’obbligo politico, morale, pratico di dare una risposta e oggi le forze politiche che si mascherano dietro questa falsità adoperano un comportamento vergognoso. C’è un emendamento che stiamo presentando, lo possono votare martedì se hanno a cuore il destino, non mio ma di tutte le aziende nella filiera delle costruzioni. E dall’ultimo trimestre abbiamo ancora un piccolo segno positivo del Pil solo grazie al settore delle costruzioni. E’ vergognoso girare la testa dall’altra parte”. Prima, in mattinata, si era rivolto direttamente al segretario del Pd dai microfoni de L’Aria che tira su La7: “Letta ha la possibilità di dimostrare che è progressista votando l’emendamento del M5S sul Superbonus per salvare 30mila aziende”. Il numero uno del Nazareno, da parte sua, ha ripetuto il suo auspicio per una rapida conversione del decreto. “Spero che il dl aiuti bis venga approvato al più presto, perché lì dentro ci sono tante cose positive per le famiglie e per le imprese. Ogni dilazione è negativa per il Paese. Spero che non si vada oltre e che la settimana prossima venga approvato. Spero che nessuno si metta di traverso per banali calcoli elettorali”.