“Entro anch’io? No tu no”. Elisa Cipro non può entrare al parco archeologico di Paestum. Il suo look non è consono a un luogo di cultura. “Il mio outfit è stato giudicato non decoroso”, si sfoga lei in un lungo post su Instagram. Dove posta se stessa in pantaloni rossi, cappello di paglia e un top colorato che lascia scoperta la pancia. Troppo curvy? Ecco come sono andate le cose. Qualche giorno fa all’artista, in visita al meraviglioso sito archeologico di Paestum, un gioiello della Campania, è stato impedito l’accesso. A testimoniarlo è lei stessa sul suo account Instagram: “Non mi hanno permesso di entrare a visitare il Parco perché il mio top per loro era indecente”. La rabbia sale: “Discriminata per il solo fatto di essere prosperosa, mentre altre ragazze con più carne scoperta della mia, ma con una corporatura esile, sono entrate senza problemi”. Quando l’artista chiede la ragione del divieto, racconta. le viene risposto così dal personale: “In un luogo di cultura bisogna coprirsi”.
Parole che lei riferisce persino accompagnate da disgusto: “Da facce schifate che mi hanno fatto sentire fuori luogo a Paestum”. E aggiunge furibonda: “Sono dovuta tornare in macchina e prendere una maglietta lunga dalla valigia”. “Ho scelto di adattarmi alla loro richiesta perché per me visitare i templi era più importante”. Ma una volta dentro, rivela con grande amarezza, “Ho dovuto fare queste foto di nascosto. Difatti non appena scattate un addetto mi ha urlato davanti a tutti di rimettermi la maglietta”. Poi la sua riflessione si spinge oltre. Si chiede quanti centimetri di pelle può mostrare oggi una donna del suo corpo. Non solo nei territori che un tempo rappresentavano la Magna Grecia. Però il caso specifico è perfetto per qualche cenno sulla mitologia.
“La maggior parte delle donne nella società greca antica aveva pochissima libertà. Paradossalmente, le antiche dee greche e creature mitologiche femminili erano rappresentate come estremamente potenti e libere”. E oggi? “Noi donne siamo riuscite a sopravvivere all’oppressione, all’ignoranza, al massacro e agli abusi nel corso della nostra storia. Infatti mi piace pensare che siamo delle dee… ma abbiamo ancora tanta strada davanti e dobbiamo liberarci”. Tante le attestazioni di solidarietà da parte dei suoi follower su Instagram. Da chi la rassicura sul look scelto: “Si ispira allo stile anni ’30 tipico dei grandi tour nelle località ricche di arte e storia”, a chi la tranquillizza sull’aspetto fisico: “Ma non sei troppo curvy! Le tue forme sono perfette. Il sito archeologico di Paestum non è mica una Chiesa!”. Il commento più dolce: “Il positivo di tutto questo è che ti ha fatto riflettere Elisa. Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri”.