L'intervento della neo premier fissa un tetto annuo di 2.500 sterline alle bollette dei privati e rinnova i sostegni già previsti da Johnson. Dalla Banca d'Inghilterra 40 miliardi per fronteggiare la volatilità dei prezzi. Ma è polemica per il no alla tassazione degli extra-profitti delle compagnie e per il ritorno in grande stile delle estrazioni e la rimozione del bando al fracking
Una speranza per famiglie ed imprese britanniche, un banco di prova per la leader Tory Liz Truss che nella sua prima mossa da premier ha annunciato ai Comuni l’attesissimo piano d’emergenza contro il caro energia. Una corsa contro il tempo per evitare che dal 1° ottobre le bollette aumentino dell’80% forzando alla povertà energetica 28 milioni di famiglie e minacciando la chiusura di 50mila aziende britanniche.
L’intervento della Truss prevede ora il congelamento delle bollette ad un tetto massimo di 2500 sterline annue (contro le oltre 3500 che si attendevano) per due anni (sei mesi per le aziende) ‘fino a che il mercato dell’energia non si sarà stabilizzato” ha specificato Truss, comunque fin dopo le elezioni politiche del 2024. La misura vale un risparmio di 1000 sterline annue per le famiglie mentre sono confermate le 400 sterline di aiuti già previste dal programma di sostegno energetico del suo predecessore Boris Johnson, oltre agli aiuti economici ai settori produttivi più vulnerabili come i pub.
La Banca d’Inghilterra, inoltre, predisporrà un fondo liquidità di 40 miliardi di sterline per le compagnie energetiche per gestire la volatilità dei prezzi mentre un no deciso arriva dalla Truss alla cosiddetta windfall tax, il prelievo fiscale sui profitti delle imprese che gestiscono l’energia. “È straordinario che la nuova primo ministro Tory si rifiuti di chiedere ai giganti del petrolio di pagare di più durante questa crisi energetica – ha attaccato il leader dell’opposizione laburista Keir Starmer – Per loro sul tavolo di sono 170 miliardi di sterline in profitti inaspettati nel corso dei prossimi due anni, e la conseguenza è che a pagare il conto (della manovra energetica ndr) saranno i lavoratori britannici”.
La Truss, al contrario, è stata tassativa sul creare le condizioni per favorire gli investimenti e spingere la ripresa dell’economia attraverso il taglio delle tasse e il congelamento delle bollette, ma resta l’incognita della copertura economica per questa manovra stimata attorno a 150 miliardi di sterline, che verrà specificata solo tra qualche settimana nella finanziaria presentata dal nuovo Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarten. “Non vogliamo essere vulnerabili alla volatilità del mercato globale e dipendenti dai dittatori“ ha detto la nuova lady di ferro che ha rilanciato il programma per potenziare le forniture energetiche domestiche attraverso nucleare, rinnovabili, oltre 100 nuove licenze di estrazione dal Mare del Nord ed il ritorno al fracking, il cui bando verrà revocato.