Il centrodestra vincente, ma con un margine di undici punti e dunque inferiore a quello degli altri sondaggi degli ultimi giorni. Una “frenata” dovuta alla performance negativa della Lega, valutata sotto il dieci percento, mentre la lista di Carlo Calenda e Matteo Renzi non sfonda. Sul fronte opposto si registra una crescita della lista Verdi/Sinistra e un exploit del Movimento 5 stelle. Sono queste le novità fondamentali contenute dall’analisi sulle intenzioni di voto realizzata dal Centro Italiano di Studi Elettorali e da Issue Competition Comparative Project, pubblicata sul sito della Luiss. Una rilevazione che quota al 23% Fratelli d’Italia, confermato come primo partito e inseguito da Pd, inchiodato al 21.4%. La terza forza è il Movimento 5 stelle, che sale al 16,6% e la Lega che invece precipita al 9,6%. Forza Italia è stabile all’8, mentre l’alleanza Verdi/Sinistra supererebbe lo sbarramento di slancio sfiorando i sei punti. E sorpassando persino l’alleanza Azione/Italia viva, ferma al 5,3%. Entrerebbe in Parlamento anche Italexit di Gianluigi Paragone (al 3.6%), mentre rimarrebbero fuori Più Europa (2,3%), Impegno civico di Luigi Di Maio (1,4%) e Noi Moderati (0,9%). Più di un terzo (il 33,7%) gli astenuti, i voti non validi e gli indecisi.
Il flop di Salvini, Renzi e Calenda – A livello contenutistico nel sondaggio Cise/Iccp, “la vittoria del centrodestra ancora una volta non appare in discussione pur se con valori inferiori a quelli riportati dagli istituti di sondaggio in questi giorni”, spiegano i curatori della rilevazione: Lorenzo De Sio, professore ordinario di Scienza Politica alla Luiss e direttore del Cise, e e Davide Angelucci, assegnista di ricerca del Cise. “La coalizione di centrodestra – spiegano – totalizza infatti circa il 42% delle intenzioni di voto, contro il 31% del centrosinistra. Appare anche confermato il ruolo di primo partito di Fratelli d’Italia, pur se nei nostri dati – puntualizza il Centro italiano studi elettorali – questo partito registra una performance leggermente inferiore ad altri sondaggi di questi giorni; FdI viene infatti dato al 23%, contro il 21,4% del Pd, che invece è in linea con altri sondaggi”. Entrando nel dettaglio delle due coalizioni principali, il vantaggio leggermente inferiore del centrodestra rispetto ad altri sondaggi (che vedono distacchi tra 15 e 18 punti) è legato anche alla stima “particolarmente bassa della Lega, che nella nostra indagine scenderebbe sotto le due cifre (al 9,6%), mentre Forza Italia viene data all’8%; anche Noi Moderati risulta sotto l’1% rispetto a stime maggiori (intorno al 2%) nei sondaggi pubblicati”. Sul fronte opposto, invece, la rilevazione “ha una stima particolarmente positiva per l’alleanza Verdi-Sinistra (5,9%), mentre Più Europa viene data sotto la soglia di sbarramento del 3% (al 2,3%) in linea con altri sondaggi, così come Impegno Civico (1,4%). Il dato forse più eclatante è quello del M5S, che le nostre stime vedono al 16,6%: si tratta di un dato superiore non solo alle medie dei sondaggi pubblicati più di recente (intorno al 12%), ma anche ai sondaggi più ottimisti (che lo danno al massimo al 14%). Infine, la stima per Azione-Italia Viva (5,3%) appare leggermente inferiore alle stime viste finora (intorno al 6 e il 7%); viene inoltre confermato Italexit sopra la soglia di sbarramento (3,6%)”.
L’effetto Churchill: “Bocciato chi rivendica continuità con Draghi” – Per commentare i dati dell’indagine De Sio e Angelucci parlano di una sorta di “effetto Churchill”. “Il grande leader britannico – ricordano – nell’elezione che seguì la vittoria contro la Germania nazista, subì una cocente sconfitta elettorale. Forse con un po’ di ingratitudine, ma con molto pragmatismo, gli elettori britannici premiarono i laburisti che promettevano un progetto di futuro (negli anni successivi il governo Attlee dette vita, primo al mondo, al primo nucleo del moderno welfare state), invece che limitarsi a ringraziare Churchill per il lavoro fatto. Occorre ricordare spesso quell’episodio, che ci insegna sempre che la competizione elettorale si gioca sul futuro, non sul passato”. E qui al voto del 25 settembre “a essere premiati potrebbero essere gli attori (centrodestra, M5s) con una netta visione di futuro e un accento sul cambiamento, più di quelli (centrosinistra, Calenda) che rivendicano continuità con il governo uscente (peraltro con un paese in difficoltà economica) e con identità programmatica incerta”.
La metodologia dell’indagine – Sul fronte metodologico, però, i curatori sottolineano alcune avvertenza. “La prima – spiegano – è che l’indagine Iccp non è un’indagine ottimizzata per le intenzioni di voto. Le indagini sulle intenzioni di voto in genere hanno infatti questionari molto brevi e presentando la domanda chiave nel giro di pochi minuti, per evitare possibili effetti di distorsione delle domande precedenti, e per rendere massimo il numero di intervistati che completano il questionario. La nostra indagine invece ha utilizzato un questionario lungo e articolato (oltre i 15 minuti); e rendeva necessario collocare la domanda sull’intenzione di voto nella seconda metà del questionario. Infine, va detto che la nostra indagine non fa parte di una serie regolare (settimanale o mensile), e quindi non ci ha dato la possibilità di fare correzioni di stabilizzazione (magari basandoci su sondaggi precedenti) come possibile per gli istituti di sondaggio veri e propri, che svolgono indagini regolari e frequenti. E’ una della importanti differenze tra le aziende di sondaggi e invece (come noi) i centri di ricerca che usano sondaggi per le proprie ricerche. Per certi versi, il nostro sondaggio rappresenta un esempio della variabilità statistica dei campioni utilizzati per i sondaggi, senza applicare possibili correzioni per questa variabilità”. De Sio e Angelucci, però, sottolineano poi come “un’indagine assolutamente analoga (tranne che per la lunghezza del questionario) svolta nel 2018 fornì risultati molto vicini al risultato effettivo (anche se un singolo successo non è di per sé una prova di una metodologia affidabile!)”. Ma come è stata condotta dunque la rilevazione? “I dati – si legge – sono stati raccolti con metodologia CAWI (cioè con questionari Web, sviluppati dal CISE) su un campione di 861 intervistati, da mercoledì 31 agosto fino a lunedì 5 settembre, dalla società Demetra di Mestre. Come per tutte le indagini CAWI, gli intervistati sono stati estratti da un pool di potenziali intervistati, in modo da costituire un campione (non probabilistico) che fosse rappresentativo della popolazione italiana in età di voto per combinazione di sesso e classe di età, titolo di studio e zona geografica”.
Elezioni politiche 2022
Sondaggio Luiss, centrodestra avanti “solo” di 11 punti: Lega sotto il 10. Boom 5 stelle al 16,6%, Verdi/Sinistra superano Renzi e Calenda
L’analisi sulle intenzioni di voto realizzata dal Centro Italiano di Studi Elettorali e da Issue Competition Comparative Project, pubblicata sul sito della Luiss, parla di una sorta di “effetto Churchill” alle elezioni del 25 settembre: "A essere premiati potrebbero essere gli attori (centrodestra, M5s) con una netta visione di futuro e un accento sul cambiamento, più di quelli (centrosinistra, Calenda) che rivendicano continuità con il governo uscente (peraltro con un paese in difficoltà economica) e con identità programmatica incerta"
Il flop di Salvini, Renzi e Calenda – A livello contenutistico nel sondaggio Cise/Iccp, “la vittoria del centrodestra ancora una volta non appare in discussione pur se con valori inferiori a quelli riportati dagli istituti di sondaggio in questi giorni”, spiegano i curatori della rilevazione: Lorenzo De Sio, professore ordinario di Scienza Politica alla Luiss e direttore del Cise, e e Davide Angelucci, assegnista di ricerca del Cise. “La coalizione di centrodestra – spiegano – totalizza infatti circa il 42% delle intenzioni di voto, contro il 31% del centrosinistra. Appare anche confermato il ruolo di primo partito di Fratelli d’Italia, pur se nei nostri dati – puntualizza il Centro italiano studi elettorali – questo partito registra una performance leggermente inferiore ad altri sondaggi di questi giorni; FdI viene infatti dato al 23%, contro il 21,4% del Pd, che invece è in linea con altri sondaggi”. Entrando nel dettaglio delle due coalizioni principali, il vantaggio leggermente inferiore del centrodestra rispetto ad altri sondaggi (che vedono distacchi tra 15 e 18 punti) è legato anche alla stima “particolarmente bassa della Lega, che nella nostra indagine scenderebbe sotto le due cifre (al 9,6%), mentre Forza Italia viene data all’8%; anche Noi Moderati risulta sotto l’1% rispetto a stime maggiori (intorno al 2%) nei sondaggi pubblicati”. Sul fronte opposto, invece, la rilevazione “ha una stima particolarmente positiva per l’alleanza Verdi-Sinistra (5,9%), mentre Più Europa viene data sotto la soglia di sbarramento del 3% (al 2,3%) in linea con altri sondaggi, così come Impegno Civico (1,4%). Il dato forse più eclatante è quello del M5S, che le nostre stime vedono al 16,6%: si tratta di un dato superiore non solo alle medie dei sondaggi pubblicati più di recente (intorno al 12%), ma anche ai sondaggi più ottimisti (che lo danno al massimo al 14%). Infine, la stima per Azione-Italia Viva (5,3%) appare leggermente inferiore alle stime viste finora (intorno al 6 e il 7%); viene inoltre confermato Italexit sopra la soglia di sbarramento (3,6%)”.
L’effetto Churchill: “Bocciato chi rivendica continuità con Draghi” – Per commentare i dati dell’indagine De Sio e Angelucci parlano di una sorta di “effetto Churchill”. “Il grande leader britannico – ricordano – nell’elezione che seguì la vittoria contro la Germania nazista, subì una cocente sconfitta elettorale. Forse con un po’ di ingratitudine, ma con molto pragmatismo, gli elettori britannici premiarono i laburisti che promettevano un progetto di futuro (negli anni successivi il governo Attlee dette vita, primo al mondo, al primo nucleo del moderno welfare state), invece che limitarsi a ringraziare Churchill per il lavoro fatto. Occorre ricordare spesso quell’episodio, che ci insegna sempre che la competizione elettorale si gioca sul futuro, non sul passato”. E qui al voto del 25 settembre “a essere premiati potrebbero essere gli attori (centrodestra, M5s) con una netta visione di futuro e un accento sul cambiamento, più di quelli (centrosinistra, Calenda) che rivendicano continuità con il governo uscente (peraltro con un paese in difficoltà economica) e con identità programmatica incerta”.
La metodologia dell’indagine – Sul fronte metodologico, però, i curatori sottolineano alcune avvertenza. “La prima – spiegano – è che l’indagine Iccp non è un’indagine ottimizzata per le intenzioni di voto. Le indagini sulle intenzioni di voto in genere hanno infatti questionari molto brevi e presentando la domanda chiave nel giro di pochi minuti, per evitare possibili effetti di distorsione delle domande precedenti, e per rendere massimo il numero di intervistati che completano il questionario. La nostra indagine invece ha utilizzato un questionario lungo e articolato (oltre i 15 minuti); e rendeva necessario collocare la domanda sull’intenzione di voto nella seconda metà del questionario. Infine, va detto che la nostra indagine non fa parte di una serie regolare (settimanale o mensile), e quindi non ci ha dato la possibilità di fare correzioni di stabilizzazione (magari basandoci su sondaggi precedenti) come possibile per gli istituti di sondaggio veri e propri, che svolgono indagini regolari e frequenti. E’ una della importanti differenze tra le aziende di sondaggi e invece (come noi) i centri di ricerca che usano sondaggi per le proprie ricerche. Per certi versi, il nostro sondaggio rappresenta un esempio della variabilità statistica dei campioni utilizzati per i sondaggi, senza applicare possibili correzioni per questa variabilità”. De Sio e Angelucci, però, sottolineano poi come “un’indagine assolutamente analoga (tranne che per la lunghezza del questionario) svolta nel 2018 fornì risultati molto vicini al risultato effettivo (anche se un singolo successo non è di per sé una prova di una metodologia affidabile!)”. Ma come è stata condotta dunque la rilevazione? “I dati – si legge – sono stati raccolti con metodologia CAWI (cioè con questionari Web, sviluppati dal CISE) su un campione di 861 intervistati, da mercoledì 31 agosto fino a lunedì 5 settembre, dalla società Demetra di Mestre. Come per tutte le indagini CAWI, gli intervistati sono stati estratti da un pool di potenziali intervistati, in modo da costituire un campione (non probabilistico) che fosse rappresentativo della popolazione italiana in età di voto per combinazione di sesso e classe di età, titolo di studio e zona geografica”.
Il potere dei segreti
di Marco Lillo 12€ AcquistaArticolo Precedente
Gilet Arancioni esclusi dalle elezioni. La rabbia di Pappalardo: “Una porcata, ci muniremo di mazze e pietre”. E accusa Meloni di copiare da lui
Articolo Successivo
Elezioni, i partiti che chiedono voti al Sud facciano chiarezza sulle loro posizioni
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Mosca: “Zelensky ha fallito negli Usa. È ossessionato dalla guerra”. L’ucraino abbassa i toni: “Capisco il dialogo Trump-Putin”, ma insiste sulle garanzie
Politica
Trump-Zelensky, è scontro tra Lega e FI. Opposizioni a Meloni: “Venga in Aula prima del Consiglio Ue”
Zonaeuro
L’Europa stretta tra due fuochi: l'indecisione di Bruxelles e i rischi dei due vertici del 2 e 6 marzo
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Grazie Fulco per aver insegnato a intere generazioni la cura e la conservazione della natura. Fondatore del WWF, parlamentare, sempre attento a portare fuori dai recinti l'ambientalismo convinto che doveva vivere soprattutto nella società e nei comportamenti individuali e collettivo per cambiare anche la politica. In un mondo in grave crisi climatica la Sua saggezza e conoscenza divulgativa ci mancherà molto". Lo dice Paolo Cento, già parlamentare dei Verdi e direttore della rivista ambientalista 'Articolo 9'.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Giorgia Meloni non ha nulla da dire sulle parole dell’inviato speciale di Trump?". Lo scrive sui social al deputato di Iv Maria Elena Boschi, rilanciando il colloquio di Paolo Zampolli con il Foglio.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - A sedici anni dall'ultima presenza di un Capo dello Stato, in quel caso Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna in Giappone per una visita ufficiale in programma da lunedì 3 a domenica 9 marzo. Un appuntamento che suggella una fase di svolta nei rapporti tra l'Italia e il Paese del Sol Levante, visto che l'entrata in vigore nel 2023 del Partenariato strategico e il successivo Piano di azione siglato tra i rispettivi Governi l'estate scorsa in occasione del G7 a Borgo Egnazia segnano l'avvio di un rapporto caratterizzato da un nuovo dinamismo, che si preannuncia foriero di conseguenze positive e di prospettive da esplorare, che vanno ad inserirsi in una già collaudata comunanza di vedute e di interessi sul piano politico ed economico.
Basti pensare all'attenzione sempre crescente dell'Italia per le problematiche del Sud-est asiatico, con l'intensificazione di un dialogo a livello Nato e tra Unione europea e Giappone, per il quale il partenariato con gli Stati Uniti rappresenta un pilastro fondamentale, anche per la stabilità dell'Indo-pacifico. Con la necessità per il Paese del Sol Levante di trovare un equilibrio nei rapporti con la Cina, tra tensioni di carattere geopolitico da governare e interessi commerciali da salvaguardare.
Le circa 150 nostre aziende che operano in Giappone e le circa 380 giapponesi che sono nel nostro Paese, il Business-Forum in programma a Roma il prossimo 13 maggio, con la partecipazione di circa 200 imprese nipponiche e italiane, sono invece la dimostrazione di quanto sia rilevante e in crescita la partnership economica, che oltre alla presenza italiana nei tradizionali settori del design, della moda e dell'agroalimentare vede aumentare la collaborazione sul piano industriale e tecnologico. Si inserisce proprio in questo contesto il progetto Gcap per il caccia di sesta generazione basato sulla collaborazione tra Italia, Giappone e Regno Unito.
Si svilupperà quindi lungo questa direttrice il programma della visita di Mattarella, con impegni di carattere istituzionale, economico e culturale. Lunedì 3 marzo alle 19 ora locale (8 ore avanti il fuso orario rispetto all'Italia dove quindi saranno le 11), il Capo dello Stato vedrà a Tokyo la comunità italiana. Poi martedì l'incontro con l'imperatore Naruhito e l'imperatrice Masako e i colloqui con gli speaker, rispettivamente, della Camera dei Rappresentanti e della Camera dei Consiglieri. Quindi il concerto del tenore Vittorio Grigolo, offerto dall'Italia alla presenza dei rappresentanti della Casa imperiale.
Mercoledì 5 alle 11 (le 3 di notte in Italia) è previsto un confronto del presidente della Repubblica con rappresentanti della Confindustria giapponese ed esponenti dell'imprenditoria italiana, mentre alle 18 Mattarella vedrà il premier giapponese, Shigeru Ishiba.
Nelle giornate di giovedì e venerdì il Capo dello Stato sarà invece a Kyoto, dove sono in programma appuntamenti di carattere artistico e culturale e l'incontro con i nostri connazionali. Particolarmente significativa, anche per i risvolti legati alla attuale e delicata situazione internazionale, l'ultima tappa a Hiroshima, prevista sabato 8 marzo, con la visita al Museo della Pace e l'incontro con l'Associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari e con l'organizzazione Nihon Hidankyo, impegnata per l'abolizione delle armi nucleari e insignita lo scorso anno del Premio Nobel per la pace. Domenica 9 il rientro a Roma.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Mentre la vigilanza resta bloccata dal ricatto della maggioranza, gli ascolti della Rai continuano a precipitare, soprattutto nel settore dell’informazione, dove assistiamo a una vera e propria desertificazione. Un tempo i programmi di approfondimento erano punti di riferimento, oggi vengono sistematicamente penalizzati da scelte di palinsesto incomprensibili". Lo dicono i parlamentari del M5s della commissione di Vigilanza Rai.
"Un esempio? Fiction di grande successo, capaci di catalizzare milioni di spettatori, vengono mandate in onda in diretta concorrenza con trasmissioni storiche d’informazione. È successo con Rocco Schiavone contro Chi l’ha visto?, e si ripete con Imma Tataranni opposta a Report -proseguono-. Chi ha interesse a sabotare l’informazione di qualità? Come se non bastasse, la Rai autorizza con leggerezza la partecipazione di suoi volti di punta sulle reti concorrenti, depotenziando i propri programmi".
"Domani sera, Stefano De Martino sarà ospite di Fabio Fazio: un conduttore che già raccoglie ottimi ascolti, ha bisogno di fare promozione sul Nove? Ma a chi serve davvero questa ospitata, a De Martino o a Fazio? È solo una coincidenza che entrambi abbiano lo stesso agente? Di certo, non si può pensare di premiare chi è responsabile di tutto questo affidandogli la supergestione dei palinsesti. Per salvare la Rai serve competenza, non amichettismo", concludono gli esponenti M5s.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Tra l’invasore Putin e il bullo Trump, noi stiamo con Zelensky, con l’Ucraina e con l’Unione europea, ormai unico argine al neocolonialismo e al neo imperialismo di Usa e Russia. Per questo +Europa parteciperà alle piazze per l’Ucraina che si stanno organizzando in tutta Italia, comprese quelle di oggi a Milano davanti al consolato USA e di domani in piazza dei Mercanti, così come a Roma in Piazza Santi Apostoli sempre domani. Non possiamo più stare a guardare. È il momento che tutti coloro che credono nell’Europa Unita e nella democrazia si schierino dalla parte di Kiev, dell’Europa, dei diritti e della libertà”. Lo annuncia il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Apprezzabile la manifestazione in favore dell’Ucraina, domani pomeriggio. Ridicolo però che venga da Carlo Calenda, che ha distrutto il progetto Stati Uniti d’Europa non aderendo alla lista e regalando posti al parlamento europeo ai sovranisti filo Putin". Lo scrive sui social il senatore di Iv Ivan Scalfarotto.
Roma, 1 mar (Adnkronos) - "Le immagini di ieri dallo Studio ovale hanno sconvolto il mondo. Siamo in una situazione internazionale senza precedenti e il comunicato della premier Meloni, giunto ben ultimo dopo altri leader europei, non fa chiarezza sulla posizione dell’Italia". Lo dicono Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd alla Camera e al Senato.
"Meloni deve spiegare al paese se ha intenzione di abbandonare l’Ucraina al suo destino, se pensa di distinguersi dal resto dell’Europa e come intende rispondere all’arroganza degli Stati Uniti e di Trump. Non può continuare a nascondersi e a scansare la questione di fondo: dove colloca l’Italia nel mondo in questo drammatico frangente. Basta video e comunicazioni tardive, venga in Parlamento già prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo", aggiungono Braga e Boccia.