L’ex consigliere di Donald Trump, Steve Bannon, si è consegnato al tribunale di New York per fronteggiare le accuse penali che lo vedono al centro di un’inchiesta su una presunta truffa nel programma di raccolta fondi “We Build the Wall“, creato per costruire il muro anti-migranti al confine con il Messico. Come riportato dalla CNN, adesso Bannon, artefice della campagna del tycoon nel 2016, rischia l’arresto con l’accusa di essersi messo in tasca un milione di dollari degli oltre 25 raccolti. Il suo avvocato, Robert Costello, ha dichiarato alla CNN che l’ex consigliere probabilmente si dichiarerà innocente.
Nell’estate del 2020, Bannon era stato accusato di aver intascato la somma fingendo con i donatori che il denaro versato sarebbe stato destinato in toto alla costruzione del muro. A fine gennaio 2021, però, era stato graziato dall’allora presidente Donald Trump. Una decisione presa poche ore prima della conclusione del suo incarico da presidente alla Casa Bianca.
Martedì 6 settembre 2022, in una dichiarazione rilasciata a NBC News, Bannon aveva bollato le accuse come “false”, definendole “un’arma politica a 60 giorni dalle elezioni di metà mandato”. “Sono orgoglioso di essere in primo piano nella protezione dei nostri confini e nella costruzione di un muro per mantenere il nostro Paese al sicuro dalla droga e dai criminali violenti“, ha affermato l’ex consigliere, aggiungendo: “Non smetterò mai di combattere. In effetti, non ho ancora iniziato a combattere. Prima dovranno uccidermi”.