Continua la controffensiva ucraina nella regione di Kharkiv. E oggi 10 settembre l’esercito di Kiev comunica di aver ottenuto diversi successi sul campo: hanno dichiarato di aver liberato Kupiansk, città fondamentale per gli approvvigionamenti delle truppe di Mosca. Secondo l’agenzia di stampa statale di Mosca, Ria Novosti, le autorità russe di Kupiansk “restano in città nonostante i bombardamenti in corso, mentre è in corso l’evacuazione della popolazione“. Stesse operazioni iniziate anche a Shevchenkovo e Balakliya. Inoltre le truppe ucraine hanno fatto sapere di essere entrate a Izyum, dopo aver costretto i russi al ritiro: “Abbiamo appena iniziato a sgomberare la città. Sono arrivate le prime unità militari”, ha detto alla Cnn un ufficiale coinvolto nell’operazione per liberare la strategica città orientale. Izyum, al confine tra le regioni di Kharkiv e Donetsk, era sotto l’occupazione russa da oltre 5 mesi. Un portavoce della Brigata Bohun delle forze di terra ucraine ha dichiarato che “i russi sono fuggiti e hanno lasciato armi e munizioni. Il centro città è libero”. Su Telegram sono stati pubblicati video di truppe ucraine davanti al cartello di Izyum. Arriva anche la un commento da parte del sindaco, Vladimir Matsokin: “Non si può dire che l’operazione militare per liberare Izium sia finita, ma le nostre forze armate stanno operando”. E poi ha aggiunto: “La nostra bandiera blu e gialla sta già sventolando. Questo è stato confermato”. Nelle scorse ore la vice ministra della Difesa di Kiev, Hanna Malyar, ha fatto sapere che le forze ucraine hanno assunto il pieno controllo della città di Balakliya. E intanto i funzionari insediati da Mosca nella regione di Kharkiv hanno chiesto ai residenti delle aree precedentemente sotto il loro controllo di fuggire di fronte all’avanzata delle forze ucraine. “Raccomando ancora una volta a tutti i residenti della regione di Kharkiv di lasciare l’area per proteggere la propria vita e la propria salute”, ha dichiarato oggi il capo dell’amministrazione militare nominata dalla Russia, Vitaly Gantshev, citato dalla Tass.

L’operazione ucraina, iniziata il 6 settembre, punta a riconquistare il terreno perso nel nord-est del Paese. L’avanzata russa, secondo quanto rivelato dall’intelligence britannica tramite il profilo Twitter del ministero della Difesa inglese, si troverebbe quindi schiacciata verso la linea di confine. I soldati di Kiev sono riusciti a penetrare “fino a 50 chilometri nel territorio precedentemente controllato dalla Russia” e, dichiara il presidente Volodymyr Zelensky, le truppe hanno ripreso il controllo di oltre trenta città e villaggi nella regione. Al centro dello scontro ora ci sono le città di Kupiansk e Izyum, entrambe a sud di Kharkiv.

Le forze russe attorno proprio a Izyum – sostiene Kiev – sono sempre più isolate e in difficoltà, tanto che molte di loro sono date già in fuga. Anche i filorussi ammettono le gravi difficoltà sul campo: “La situazione è molto difficile. Nelle ultime due settimane la città è stata sotto continui bombardamenti delle forze ucraine con munizioni straniere, (lanciarazzi) Himars e (obici) M777 da 155 mm che hanno causato distruzione e un gran numero di morti e feriti”, ha spiegato il capo dell’amministrazione filorussa di Izyum, Vladimir Sokolov. Mentre Kupiansk, ha annunciato su Telegram Nataliia Popova, consigliere del capo del Consiglio regionale di Kharkiv, è stata riconquistata: “Kupiansk è ucraina! Gloria alle forze armate dell’Ucraina!”, ha annunciato. La sconfitta di Mosca rappresenta un importante passo avanti per Kiev.

Il ministero della Difesa di Mosca tenta di ridimensionare le informazioni circolate nelle ultime ore, affermando che “le truppe russe si stanno riorganizzando nei pressi di Balakliya e Izyum per aumentare gli sforzi in direzione di Donetsk, in modo da raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale di liberare il Donbass. A questo scopo un’operazione di tre giorni è stata condotta per lo spostamento e il nuovo schieramento organizzato delle truppe a Izyum-Balakliya nel territorio della repubblica popolare di Donetsk”.

In tutta la regione di Kharkiv proseguono i bombardamenti: una donna di 62 anni è morta durante la notte, rivela il Servizio di emergenza statale, che spiega come “il nemico ha nuovamente colpito la regione con missili nella notte. Nell’insediamento di Nova Vodolaha, una casa privata è stata colpita e danneggiata in modo significativo”. Dall’inizio del conflitto, aggiorna l’esercito ucraino, sono circa 52.250 i soldati russi sono uccisi.

Anche nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, i soldati di Kiev stanno portando avanti il contrattacco. Per non perdere terreno, il governo russo ha mandato 1.300 soldati ceceni nella Regione. Questo almeno è quanto riporta Kyiv Independent, dopo una dichiarazione dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine. Le truppe inviate sarebbero parte dei Kadyrovtsy, una milizia paramilitare molto vicina al leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedelissimo di Vladimir Putin.

Nel frattempo, questa mattina è arrivata a Kiev la ministra degli esteri di Berlino, Annalena Baerbock. L’obiettivo è, spiega la ministra, dimostrare “che continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario con la consegna di armi, con sostegno umanitario e finanziario”. Si tratta della seconda visita di Baerbock in Ucraina dopo l’inizio del conflitto che incontrerà il ministro degli esteri di Kiev, Dmytro Kuleba.

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