L’astensionismo è la principale sconfitta della politica italiana, in particolar modo della sinistra. Il ministro della Salute e candidato in Campania con il Pd, Roberto Speranza, non ha dubbi e all’appuntamento Che cosa vuole il centrosinistra alla Festa del Fatto Quotidiano riconosce le responsabilità decennali di partiti che si sono costantemente e gradualmente allontanati dalle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, lasciandole in balia del messaggio proveniente dalla destra o, in maniera più massiccia, relegandole nel grande partito degli astensionisti. “Con l’avvento della globalizzazione, all’inizio degli anni Duemila, c’è stata una richiesta di protezione da parte della popolazione alla quale la sinistra non è riuscita a dare una risposta – ha ammesso – La sinistra si è fatta trascinare rincorrendo la nuova egemonia neoliberista. Per questo dico che il mercato e la logica del profitto non possono essere la guida quando si parla di scuola o sanità. Perché così non si ricuce la frattura tra cittadini e politica che è evidente”.

Sul palco, moderati da Paola Zanca e Alessandro Mantovani, sono saliti sia il ministro che la candidata di Sinistra Italiana, Ilaria Cucchi. Si è parlato di sanità, per la quale Speranza, nonostante “gli sforzi straordinari degli ultimi tre anni”, chiede ancora maggiori sforzi che arriveranno anche dai fondi del Pnrr, di caro bollette ma soprattutto di diritti. E proprio su questi si è concentrato l’intervento di Cucchi. L’attivista ha prima spiegato come il distacco dalla politica sia tangibile incontrando le persone e in particolar modo i giovani che non si sentono rappresentati dai partiti politici odierni. E ha poi tracciato una riga, un confine netto tra le formazioni di centrosinistra e la destra. Un limite che, nella sua esperienza personale, non deve essere oltrepassato e che riguarda i diritti umani: “Ho sperimentato sulla mia pelle cosa vuol dire la violazione dei diritti umani – ha detto sul palco ricordando la battaglia per la verità e la giustizia per suo fratello Stefano – Non dobbiamo pensare che se oggi calpestano i diritti di altre fasce della popolazione, degli immigrati, questo a noi non interessa. Se lo fanno oggi, domani potrebbe toccare a noi. E io sono terrorizzata da questo, proprio perché so cosa vuol dire veder calpestare i propri diritti. E vorrei che le persone capissero a quali rischi si espongono appoggiando chi questi diritti ha già detto di volerli calpestare”.

Un tema centrale della discussione è anche quello relativo al caro bollette, con l’inverno alle porte e il blocco delle forniture di gas dalla Russia, e Speranza annuncia che “la prossima settimana dovrebbe esserci un nuovo intervento del governo che spero sia il più corposo possibile. Perché l’inflazione colpisce in maniera diversa, e colpisce di più chi sta peggio”.

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