Sul palco della Festa del Fatto Quotidiano, in corso a Roma, sono saliti Giuseppe Conte e Chiara Appendino per il panel “Cosa vuole il Movimento 5 Stelle”. Sollecitata da una domanda di Peter Gomez sul ruolo di una donna al potere, con particolare riferimento alla possibilità che Giorgia Meloni possa essere il prossimo presidente del consiglio, l’ex sindaca di Torino ha risposto raccontando un aneddoto: “Quando ero sindaco arrivavano spesso i bambini delle scuole in gita, quando sentivo le voci uscivo per salutarli e dopo le chiacchiere quasi sempre un bimbo o una bimba chiedeva alla maestra ‘dove è il sindaco uomo’. Perché dico questo? Perché è innegabile che vedere una donna in un luogo apicale è un primo modo di comunicare. L’immagine è linguaggio… quindi se vediamo una donna in un ruolo apicale, quale è il messaggio che passa? Ok lo si pò fare… ma, e arrivo al ma, tu hai una responsabilità enorme, perché quel ruolo lo devi interpretare – su di te potrebbero esserci aspettative diverse dal passato per il solo fatto di essere donna”. Poi, ha continuato Chiara Appendino: “Quando ho letto che Giorgia Meloni ha detto “se sarò premier non rinuncerò a nulla di mia figlia” io glielo auguro… ma io chiedo alle donne che ci ascoltano: quante di voi lavorando non hanno rinunciato a nulla dei propri figli, i sensi di colpa, la difficoltà a conciliare i tempi di famiglia e lavoro, magari un aiuto economico che non c’è… ma quale donna oggi non rinuncia a qualcosa di suo figlio o sua figlia… ci sono donne che oggi non mettono neanche al mondo figli perché non sono nelle condizioni di scegliere, allora quando io sento questo mi dico non è il messaggio giusto”