Si definisce “libero” da una “situazione insostenibile” che lo ha costretto “per un lungo periodo” a “sopportare scelte calate dall’alto dal partito”. Un partito, la Lega, che “ha agito con spirito colonialista” e “atteggiamento da caserma”. Se ne va in polemica, Giorgio Todde, ormai ex assessore ai Trasporti della Regione Sardegna. Si è dimesso dalle sue responsabilità nella giunta Solinas e ha lasciato anche il Carroccio.
Molti – a iniziare dal coordinatore regionale leghista, Dario Giagoni – sostengono che sia stata una questione di “poltrona”, ovvero di mancata candidatura alle Politiche. Lui nega. A dimostrare la sua tesi ci sarebbe proprio il passo indietro dall’assessorato: “La mia dignità e quella dei sardi non è in vendita – ha spiegato Todde a La nuova Sardegna – Non mi comprano con uno stipendio. Come ho dimostrato rinunciando al mio ruolo da assessore senza che nessuno me lo chiedesse”.
Come Todde, nei giorni scorsi hanno lasciato il partito e gli incarichi nel gabinetto dell’assessorato la sua segretaria particolare Lidia Palma e il suo consulente, ed ex vicecoordinatore della Lega, Massimiliano Più. “Ora sono libero da una situazione insostenibile che durava da tempo, da anni. Per un lungo periodo ho dovuto sopportare scelte calate dall’alto dal partito che ha agito con spirito colonialista”, ha spiegato al quotidiano sardo.
“Credo che non sia più il tempo in cui bastava fare un selfie con Salvini o inventare uno slogan accattivante. Oggi le persone vogliono risposte alle emergenze che vivono”, ha detto ancora Todde. E a sostanzialmente lasciando intendere che a subire le scelte fatte altrove sia anche il governatore Solinas, segretario del Partito sardo d’Azione: “Sarebbe meglio sedersi a un tavolo e parlare piuttosto che avere atteggiamenti di prepotenza perché tu sei la Lega e gli altri sono nulla. Un atteggiamento colonialista che nell’ultimo periodo hanno accentuato molto. Un atteggiamento da caserma”.