Lo scrittore Javier Marías è morto questa mattina (11 settembre) a Madrid. Avvrebbe compiuto 70 anni il 20 settembre ed era conosciuto per i suoi romanzi: da Corazón tan blanco fino a Todas las almas e Tomás Nevinson. Lo riportano i media spagnoli fra cui El País, di cui Marias era collaboratore. Aveva esordito nel 1971, a 19 anni, con Los dominios del lobo.
È morto alla Clínica Quirón di Madrid a causa di problemi derivati da una polmonite bilaterale causata dal Covid, che lo ha tenuto in ospedale per diversi mesi. Il 14 agosto, la famiglia dello scrittore aveva diffuso una breve nota attraverso il dipartimento di comunicazione del gruppo editoriale di Marías, Penguin Random House, spiegando che l’autore era “in via di guarigione”. Ma la gravità della condizione polmonare è aumentata nelle ultime settimane, fino a diventare insalvabile. Lo scrittore sarà cremato a Madrid, dove era nato il 20 settembre 1951. Ha trascorso l’infanzia e la giovinezza nel quartiere di Chamberí (dove ha scritto alcuni dei suoi romanzi). Era figlio del filosofo Julián Marías e dell’insegnante e traduttrice Dolores Franco.
Per molti anni ha svolto anche l’attività di accademico, di traduttore: nel ’79, si legge su El País, la sua versione di Tristram Shandy di Laurence Sterne ha vinto il Premio Nacional. Fu candidato anche al Premio Nobel e ottenne importanti riconoscimenti: dal Rómulo Gallegos al Premio Europeo di Letteratura e al Premio Nelly Sachs. Una fra le sue opere principali, la trilogia Tu rostro mañana, pubblicato nel 2007 dopo cinque anni di lavoro.