“Dovremmo smetterla, bisognerebbe essere coerenti con le politiche che si applicano e con l’antimafia. Non è possibile utilizzare il nome di Paolo Borsellino e dall’altra parte avallare politiche che sono esattamente quelle contro cui lui si è sempre battuto”. Così l’ex procuratore Roberto Scarpinato, dal palco della Festa del Fatto Quotidiano durante il dibattito “La restaurazione a 30 anni dalle stragi”, con Gianni Barbacetto e Giuseppe Pipitone, rispondendo a una domanda sull’inserimento da parte Giorgia Meloni di Paolo Borsellino tra i nomi del “pantheon” di Fratelli d’Italia.

“C’è una classe dirigente e tra questi FdI che ha indicato come ministro in pectore Nordio, che ha dichiarato che questa Costituzione non gli piace. Secondo voi Nordio e Borsellino potevano andare d’accordo? Uno ha attuato la Costituzione e l’ha difesa con la vita, l’altro dice che non gli piace e che la vuole cambiare. Quindi la Meloni si decida, Nordio o Borsellino, non si possono scegliere tutti e due insieme”.

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