a cura di
Daniele Fiori
Salvatore Frequente
Paolo Frosina
Thomas Mackinson
Andrea Tundo

hanno collaborato
Vincenzo Bisbiglia
Andrea Giambartolomei
Vincenzo Iurillo
Giuseppe Pietrobelli

Questo lavoro è stato chiuso in redazione il giorno 20 settembre. Successivamente a questa data potrebbero essere intercorsi cambiamenti nelle vicende giudiziarie di cui si dà conto.

Tra listini bloccati, assenza di preferenze e impossibilità di voto disgiunto tra uninominale e plurinominale, il Rosatellum concede all’elettore pochi margini di libertà: una X sul candidato del collegio o una X sul partito. L’eventuale elezione avverrà quindi secondo un ordine già più o meno stabilito dai partiti. E quindi chi c’è tra gli oltre 5mila candidati in corsa alle elezioni politiche del 25 settembre? IlFattoQuotidiano.it ha analizzato la quasi totalità di questi nomi per dare agli elettori gli strumenti per scegliere in modo consapevole.

In questa lista troverete i nomi dei candidati che attualmente sono sotto inchiesta, sotto processo, hanno avuto condanne o hanno patteggiato pene nei tribunali penali o dalla Corte dei Conti. Dal campo di ricerca sono state escluse le piccole liste che, stando ai sondaggi, difficilmente potranno ambire al superamento della soglia di sbarramento del 3%. Per quanto riguarda Italexit, infine, la verifica è stata effettuata solo per i capilista, cioè coloro che hanno un’eventuale speranza di essere eletti. Le verifiche dei giornalisti de ilfattoquotidiano.it sono ancora in corso su altri nomi e quindi il numero totale potrebbe aumentare.

L’avvertenza è d’obbligo: questa non vuole essere una “lista di proscrizione” e vale il principio costituzionale della presunzione di innocenza, vale a dire che sono tutti innocenti fino a condanna definitiva. Ma per contro vale anche il diritto del cittadino-elettore di essere informato su chi segnerà la propria X in questa tornata elettorale che si annuncia di particolare rilevanza in tempi complicati come questi: conoscere la classe dirigente aiuta a decidere. Il termine “candidato”, tra l’altro, deriva dal latino candidatus (“vestito della toga candida”), propria di chi aspirava a una carica. In questo elenco potrebbe esserci chi quella toga potrebbe non averla immacolata.

Quello che sorprende è che il numero di candidati che hanno questioni aperte con i tribunali raggiunge quota 100, nonostante il fatto che il numero totale di chi si presenta al voto si sia ridotto di parecchio per via della riduzione del Parlamento dopo il taglio dei seggi: dal 26 settembre ci saranno 400 deputati e 200 senatori. Molti di questi 100 si trovano in posizioni molto favorevoli nelle liste, altri sono candidati in più collegi e circoscrizioni regionali quindi con un implicito paracadute per essere ripescati per un seggio. Tra loro non mancano alcuni leader di partito.

Alcuni dati “macro”. Tra le coalizioni è il centrodestra a guidare la classifica con il maggior numero di “impresentabili”. Mentre tra i partiti è la Lega a primeggiare, con 27 tra condannati, imputati, indagati e candidati che hanno patteggiato una pena. Segue Forza Italia con 15 tra i quali il condannato e imputato leader Silvio Berlusconi che prova a rientrare in Senato, dopo essere decaduto da Palazzo Madama proprio per una condanna definitiva. Seguono il Partito Democratico (15), Fratelli d’Italia (13) e, a ruota, l’accoppiata Azione-Italia Viva e Noi Moderati (la lista che mette insieme i piccoli partiti del centrodestra), entrambi con 12. Dal punto di vista geografico è la Lombardia la Regione con il numero maggiore di impresentabili in lista: sul podio salgono anche Sicilia e Campania.

Elezioni politiche 2022, la carica dei 101 candidati “impresentabili”. Condannati, imputati e indagati: chi li candida e in quali circoscrizioni

AVANTI
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Conte alla Festa del Fatto: “Alleanza? Pd fuorviato da sondaggi e giornali, pensavano che l’astro nascente M5s fosse Di Maio”

next
Articolo Successivo

Salvini a Genova non riempie la piazza: poche centinaia di persone ad accoglierlo. E c’è chi ammette: “Voterò Meloni”

next