Attualità

Fedez contro Giorgia Meloni: “A 18 anni ho insultato i carabinieri in una canzone. E lei che parlava bene di Mussolini?

La Procura ha deciso di archiviare un procedimento in corso contro le parole di un brano del rapper del 2010 e Fratelli d'Italia ha attaccato: "Un vero e proprio schiaffo all'Arma dei Carabinieri, un gravissimo precedente". Da qui la risposta di Federico Lucia

di Giuseppe Candela

I politici italiani io li chiamo infami, tutti quei figli di cani, tu come li chiami. Carabinieri e militari io li chiamo infami, tutti quei figli di cani“, parole contenute nel brano “Tu come li chiami“, canzone pubblicata da Fedez nel 2010. Oggi non disponibile su Spotify, presente su Youtube solo sui canali non ufficiali. L’associazione “Pro territorio e cittadini onlus” lo ha denunciato “per istigazione a delinquere per aver realizzato e diffuso in tempi diversi sulla rete internet” una canzone che “invita pubblicamente i suoi ascoltatori a vilipendere le forze armate della Repubblica italiana chiamandoli infami e definendoli figli di cani”. Nei giorni scorsi è stata resa nota la decisione della Procura di archiviare il procedimento in quanto non ci sarebbe vilipendio ma solo “critica aspra, provocazione, ricerca spasmodica della notorietà”.

Notizia che ha suscitato la reazione di Roberto Colasanti, colonnello in congedo dei carabinieri e firmatario della denuncia contro il rapper, “desta enorme preoccupazione”, ha detto riferendosi alla decisione “significherebbe riconoscere delle aree di impunità che non appaiono tollerabili in uno stato di diritto”. Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia, ha così commentato: “Un vero e proprio schiaffo all’Arma dei Carabinieri, un gravissimo precedente, perché chiunque potrebbe sentirsi autorizzato ad offendere il lavoro delle nostre forze dell’ordine senza temere conseguenze.”

“L’ho scritta quando avevo 18 anni, oggi ne ho 33 e non rispecchia il mio pensiero“, la replica di Fedez sul suo profilo Instagram aggiungendo “se dovessero mai condannarmi sarebbe un guaio”, riferendosi al fatto che i Tribunali sarebbero intasati dai testi dei rapper “che bene o male dicono le medesime cose sia qui che oltre oceano”. “Non biasimo chi si indigna. Ragazzi però abbassate le vostre aspettative, viviamo in Italia e chi ricoprirà le alte cariche di governo nel futuro brevissimo potrebbe essere Giorgia Meloni. A 18 anni non diceva cose più intelligenti nelle trincee del Movimento Sociale Italiano, diceva che Mussolini ha fatto anche cose buone“, con riferimento al discusso video con la leader di Fratelli d’Italia. “Se potete accettare senza indignazione le sue dichiarazioni, potrete accettare che anche io a 18 anni sparavo stronzate. E io non ricoprirò nessun ruolo istituzionale in questo Paese, per fortuna per voi”, la conclusione del rapper.

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