Non intendono placarsi le polemiche scatenate dall’inserimento nel cartone animato Peppa Pig di una famiglia omogenitoriale. La presenza delle due mamme di Penny Polar Bear, un’amica della protagonista, ha davvero chiamato in causa un po’ tutti. Ovviamente l’argomento non poteva non coinvolgere anche chi, con puntuale ironia, commenta quanto accade nella realtà italiana. Ed ecco che Luciana Littizzetto è intervenuta sulla questione direttamente dal Festival della Comunicazione di Camogli, in Liguria, intervistata da Luca Bizzarri: “Ma non è una roba che ti fa rabbrividire? Nella famiglia di Peppa Pig la mamma fa la casalinga, prepara le frittelle e legge i giornali di giardinaggio. Il nonno dorme sempre sulla poltrona. E la nonna colleziona cappellini. Improvvisamente viene fuori in questa puntata delle due mamme: si scatena l’inferno. Quando la quotidianità, la normalità sono magari due mamme, non che il nonno dorma sempre sulla poltrona”. La gente vuole “una storia che ci mette tranquillità, ma non esiste più”, perché la realtà quotidiana e il mondo sono cambiati.
La questione “Peppa Pig”, che ha infiammato la campagna elettorale degli ultimi giorni, nasce dopo la richiesta di Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, ai vertici Rai di non trasmettere l’episodio con la famiglia omogenitoriale. Littizzetto ha evitato di parlare direttamente di politica: “Benedico il Signore di non essere in onda, noi (Che tempo che fa, ndr) riprendiamo il 9 ottobre, chiedetevi perché”. Poi è tornata anche sulla questione della premier finladese. Sanna Marin è stata assediata delle polemiche per aver partecipato a una festa: “Mancanza di libertà”, secondo la comica. E proprio sulla libertà, citando un articolo di Dave Eggers in cui scrive che la Statua della Libertà è in movimento e non statica ha aggiunto: “Quel simbolo ci dice proprio questo che questa libertà che abbiamo adesso dev’essere coltivata, fatta crescere, deve camminare. E questo è il vero problema al di là dei partiti, cioè salvaguardare quello che noi adesso abbiamo. Perché non è così detto che rimanga così”.