Tra i circa 200 sostenitori leghisti accorsi ad acclamare il segretario Matteo Salvini, a Genova, c’è aria di competizione con gli alleati di Fratelli d’Italia. “Certo, stare al governo ci ha penalizzati – è il commento più comune – ma è facile fare l’opposizione e copiare i programmi altrui”. Sì perché, a sentire i militanti, slogan e linee di fondo sono quasi sovrapponibili: “Questa volta voterò Meloni – arriva ad ammettere uno dei presenti – sono venuto ad ascoltare Salvini perché ho sempre votato Lega, ma dopo tanti uomini al potere questa volta vorrei provare una donna”. Dal palco anche il sindaco di Genova Marco Bucci, che sta presenziando a tutti gli eventi elettorali dell’area di centrodestra che lo sostiene (compreso il duo Calenda-Renzi, qui in maggioranza con Lega e FdI): “Ci sono ma non vi dico chi voto” scherza con i giornalisti, mentre al microfono fa il consueto ‘uso politico’ della ricostruzione del ponte Morandi. Atteso alle 20, Salvini si intrattiene con i suoi sostenitori fino alle 21 dopo un breve comizio impastato dai grandi classici del suo repertorio sovranista, per poi concedersi ai selfie di rito e correre a collegarsi in diretta tv.
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