Ad Alleghe, in provincia di Belluno, il sindaco ha deciso di chiudere lo stadio del ghiaccio a causa del caro-energia. Quando alcuni giorni fa Danilo De Toni ha ricevuto l’ultima bolletta elettrica, riguardante il mese di agosto, ha strabuzzato gli occhi. Perché un conto di 53mila euro non era mai arrivato in municipio. “È un valore di cinque volte superiore a quello di un mese normale. – ha spiegato il primo cittadino – Prima dei rincari a cui stiamo assistendo, un mese costava circa 10mila euro. Se consideriamo il trend dell’ultima bolletta, il costo di un solo mese vale quanto il costo di circa metà anno. Impossibile tenere aperta la struttura a queste condizioni”. Si tratta di una cifra più alta rispetto al passato, considerando anche che la siccità di quest’anno ha costretto a chiudere una centralina sul torrente Zunaia che produceva energia per il Comune rendendo le bollette meno care. L’impianto ha prodotto pochissima energia, visto che da fine dicembre a fine aprile è rimasto chiuso e una quantità di kilowatt da primavera ad oggi irrilevante rispetto agli anni precedenti.
Il sindaco, quindi, è stato costretto a fare una scelta che riguarda i servizi da erogare ai suoi cittadini. “Avevamo stabilito un budget, sapevo che se avessi sforato non avrei avuto spazi di manovra. Lo scostamento non è stato del 10 per cento, ma del 500 per cento. Impensabile poter affrontare il problema. Non posso togliere soldi ad altri servizi per tenere aperto il palaghiaccio”. A titolo di esempio, avrebbe potuto lasciare le attività di pattinaggio per bambini, ma poi le famiglie, senza possibilità di togliere la neve dalle strade con gli spazzaneve, non potrebbe raggiungere l’impianto.
L’impianto è un punto di riferimento per numerose società sportive. Innanzitutto la squadra di hockey, poi il pattinaggio artistico. Il sindaco ha spiegato: “Quest’anno avevamo ritardato la riapertura estiva, posticipandola da luglio ad agosto, per ridurre i costi, considerando i rincari. Abbiamo riaperto proprio per dare continuità all’attività della squadra Hockey Alleghe e al pattinaggio artistico che danno la possibilità di fare sport a oltre 100 bambini e ragazzi dell’intera vallata. In questo senso, lo stadio del ghiaccio ha sempre rappresentato un servizio per tutto l’Agordino, erogato dal Comune di Alleghe che da sempre ha sostenuto da solo i costi”. Una scelta considerata necessaria finché i costi raggiungono questi livelli. “Non appena il costo dell’energia elettrica tornerà a livelli accettabili e si creeranno delle condizioni sostenibili, studieremo le modalità di riapertura. Al momento un piccolo Comune come quello di Alleghe (ha circa 1.200 abitanti, ndr) non ha un bilancio sufficiente per sostenere queste spese”.
Il caso di Alleghe lascia presagire i problemi che si porranno, da dicembre in poi, con gli impianti di risalita per chi pratica lo sci invernale. Recentemente Valeria Ghezzi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) ha dichiarato: “Con queste bollette la prossima stagione dello sci è a rischio. Non vogliamo assolutamente chiudere ma se gli impianti di risalita resteranno chiusi, ne risentirà pesantemente tutta la filiera della montagna”. A titolo di esempio ha citato una cabinovia di 15 posti lunga 2 chilometri: “La bolletta di luglio 2021 era stata di 12.000 euro, dodici mesi dopo il costo era quasi triplicato, ben 34.000 euro. Se in passato avevamo messo a bilancio 450mila euro per la gestione dell’impianto da fine ottobre a Pasqua, ora la somma è di 1,2 milioni.
D’inverno l’energia non serve solo per far funzionare funivie, cabinovie, seggiovie e sciovie, ma per azionare i cannoni dell’innevamento programmato: per produrre neve serve il giusto freddo, il giusto vento e la giusta umidità, condizioni abbastanza rare”. L’incognita è la crescita del costo degli skipass: se fosse eccessiva ridurrebbe il numero di chi può permettersi una vacanza sulla neve.
Cronaca
Bolletta da 53mila euro, il sindaco di Alleghe (Belluno) deve chiudere il palazzo del ghiaccio: “Non possiamo permettercelo”
Ad Alleghe, in provincia di Belluno, il sindaco ha deciso di chiudere lo stadio del ghiaccio a causa del caro-energia. Quando alcuni giorni fa Danilo De Toni ha ricevuto l’ultima bolletta elettrica, riguardante il mese di agosto, ha strabuzzato gli occhi. Perché un conto di 53mila euro non era mai arrivato in municipio. “È un valore di cinque volte superiore a quello di un mese normale. – ha spiegato il primo cittadino – Prima dei rincari a cui stiamo assistendo, un mese costava circa 10mila euro. Se consideriamo il trend dell’ultima bolletta, il costo di un solo mese vale quanto il costo di circa metà anno. Impossibile tenere aperta la struttura a queste condizioni”. Si tratta di una cifra più alta rispetto al passato, considerando anche che la siccità di quest’anno ha costretto a chiudere una centralina sul torrente Zunaia che produceva energia per il Comune rendendo le bollette meno care. L’impianto ha prodotto pochissima energia, visto che da fine dicembre a fine aprile è rimasto chiuso e una quantità di kilowatt da primavera ad oggi irrilevante rispetto agli anni precedenti.
Il sindaco, quindi, è stato costretto a fare una scelta che riguarda i servizi da erogare ai suoi cittadini. “Avevamo stabilito un budget, sapevo che se avessi sforato non avrei avuto spazi di manovra. Lo scostamento non è stato del 10 per cento, ma del 500 per cento. Impensabile poter affrontare il problema. Non posso togliere soldi ad altri servizi per tenere aperto il palaghiaccio”. A titolo di esempio, avrebbe potuto lasciare le attività di pattinaggio per bambini, ma poi le famiglie, senza possibilità di togliere la neve dalle strade con gli spazzaneve, non potrebbe raggiungere l’impianto.
L’impianto è un punto di riferimento per numerose società sportive. Innanzitutto la squadra di hockey, poi il pattinaggio artistico. Il sindaco ha spiegato: “Quest’anno avevamo ritardato la riapertura estiva, posticipandola da luglio ad agosto, per ridurre i costi, considerando i rincari. Abbiamo riaperto proprio per dare continuità all’attività della squadra Hockey Alleghe e al pattinaggio artistico che danno la possibilità di fare sport a oltre 100 bambini e ragazzi dell’intera vallata. In questo senso, lo stadio del ghiaccio ha sempre rappresentato un servizio per tutto l’Agordino, erogato dal Comune di Alleghe che da sempre ha sostenuto da solo i costi”. Una scelta considerata necessaria finché i costi raggiungono questi livelli. “Non appena il costo dell’energia elettrica tornerà a livelli accettabili e si creeranno delle condizioni sostenibili, studieremo le modalità di riapertura. Al momento un piccolo Comune come quello di Alleghe (ha circa 1.200 abitanti, ndr) non ha un bilancio sufficiente per sostenere queste spese”.
Il caso di Alleghe lascia presagire i problemi che si porranno, da dicembre in poi, con gli impianti di risalita per chi pratica lo sci invernale. Recentemente Valeria Ghezzi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef) ha dichiarato: “Con queste bollette la prossima stagione dello sci è a rischio. Non vogliamo assolutamente chiudere ma se gli impianti di risalita resteranno chiusi, ne risentirà pesantemente tutta la filiera della montagna”. A titolo di esempio ha citato una cabinovia di 15 posti lunga 2 chilometri: “La bolletta di luglio 2021 era stata di 12.000 euro, dodici mesi dopo il costo era quasi triplicato, ben 34.000 euro. Se in passato avevamo messo a bilancio 450mila euro per la gestione dell’impianto da fine ottobre a Pasqua, ora la somma è di 1,2 milioni.
D’inverno l’energia non serve solo per far funzionare funivie, cabinovie, seggiovie e sciovie, ma per azionare i cannoni dell’innevamento programmato: per produrre neve serve il giusto freddo, il giusto vento e la giusta umidità, condizioni abbastanza rare”. L’incognita è la crescita del costo degli skipass: se fosse eccessiva ridurrebbe il numero di chi può permettersi una vacanza sulla neve.
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Buenos Aires in ansia per il “suo” Papa, dalla chiesa dove è cresciuto fino ai quartieri poveri. “Ha riposato bene” | Il bollettino di lunedì
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Il Tar Campania, con sentenza n. 1354/2025 ha accolto il ricorsopresentato da un gruppo di società di charter e da Confindustria Nautica, rappresentate dagli avvocati Enrico Soprano e Federica Esposito, contro il Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta Punta Campanella, teso all’annullamento del disciplinare integrativo del Regolamento di organizzazione dell' Amp, laddove prevedeva condizioni vessatorie per le Società di charter. In particolare la regolamentazione prevedeva penalizzazioni con riguardo al regime autorizzatorio, il versamento di oneri di segreteria, l’installazione obbligatoria del sistema identificativo Ais. Il Tar ha sancito invece l’incompetenza dell’Ente gestore ad introdurre tale regime, rivestendo carattere innovativo rispetto al regolamento di gestione.
“L’Associazione nazionale di categoria di Confindustria è articolata in 9 Assemblee di settore in rappresentanza di tutta la filiera - spiega il direttore Generale di Confindustria Nautica, Marina Stella - ultima, solo in ordine di costituzione, proprio quella dedicata alle imprese del charter, cui abbiamo assicurato importanti innovazioni normative e per cui continuiamo a lavorare per un nuovo pacchetto di riforma del Codice della nautica da diporto. Auspichiamo che l’ulteriore rafforzamento in corso della nostra compagine associativa porti ulteriori risultati".
"Si tratta di un importante riconoscimento dei diritti delle imprese della locazione e del noleggio che proprio in Campania rappresentano un hub di assoluto rilievo nazionale e internazionale e si specchiano nella qualificata rappresentanza in Confindustria Nautica. La Province di Napoli e Salerno insieme rappresentano il primo polo nazionale in termini di addetti del charter" conferma il responsabile dei Rapporti istituzionali di Confindustria Nautica, Roberto Neglia, che ha seguito la vicenda insieme al consigliere dell’Assemblea 9, Sebastiano Iuculano.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se non riusciamo a fermare chi ha utilizzato in modo illegittimo il software israeliano contro giornalisti, attivisti e forse persino contro un sacerdote, se non ci riusciamo stavolta, la prossima volta faranno peggio. Soprattutto contro i cittadini comuni. Questa battaglia non è contro la Meloni –che scappa dal Parlamento– ma a favore della libertà di quella che i populisti chiamano 'la gente normale'. Credetemi: o li fermiamo ora o la prossima volta faranno peggio. È in gioco la libertà dei cittadini, non solo la privacy". Lo scrive Matteo Renzi nella Enews.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Finalmente abbiamo un leader in Europa che abbia insieme una visione e un futuro. Macron ha poco futuro, Meloni ha poca visione: Merz sarà il vero capo dell’Europa, con buona pace di chi diceva che Meloni sarebbe stata il ponte con l’America. Credo che purtroppo l’unico ponte la Meloni lo stia costruendo con l’Albania del centro migranti, un ponte pagato caro dai contribuenti a forza di viaggi andata e ritorno". Lo scrive sulla Enews Matteo Renzi.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".