Rifiutata, osteggiata, poi tollerata, infine accettata a pieno titolo dalla Regina. E anche il suo look si è adeguato alle nuove circostanze. Da inelegante, scapigliata e sgraziata; a donna di stile. Ce n’é voluto ma il tempo, come si sa, é galantuomo. Anche la ”scuola” di Carlo, di innata eleganza ha finalmente raccolto i suoi frutti. Incominciamo dai cappellini, alcuni troppo estrosi, da “cappellaio matto”, altri più sobri li ha ricevuti in dono dalla regina, altri, i più griffati, impreziositi di piume e fiori di stoffa, sono di Philip Treacy, lo stilista di riferimento di tutta la Royal Family. Ha cambiato anche colore e pettinatura, decisamente più donante. Alla firma ufficiale, la prima da Regina consorte, il dress code nero le ha consentito solo un doppio filo di perle come da protocollo: le perle erano i gioielli preferiti di Elisabetta II. Sono chiamati “gioielli da lutto”, una tradizione reale che deriva dalla regina Vittoria, gli unici concessi in questa occasione.
Gli stilisti nelle occasioni ufficiali devono essere British: Anna Valentine, la stilista alla quale Camilla è particolarmente legata, detta le regole del nuovo stile misurato con un touch di glamour. Come la tuta over blu navvy indossata alla Opening Ceremony dei Commonwealth Games 2022. Unica concessione l’immancabile borsa Chanel. Le scarpe molto poco fashion devono essere innanzitutto comode e se le fa fare da artigiani calzolai su misura. Un tocco di eccentricità lo ha dimostrato quando ha indossato recentemente un ampio caftano blu e argento regalo di un sultano a Carlo.
A chi andranno invece gli oggetti personali della Regina? Come da testamento, i beneficiari sono solo Kate e a sua figlia Charlotte. E i cappelli che sono stati una firma inconfondibile dello stile anche un po’ estroso (e autoironico) della Regina? In 70 anni di regno ne ha indossati oltre 5mila modelli. Una preziosa collezione, che adesso è conservata negli armadi reali di Buckingham Palace e del castello di Windsor, eccezion fatta per alcuni modelli “più celebri” che sono esposti in musei di tutto il mondo. Ad occuparsi dei preziosi accessori è stata Angela Kelly, dresser personale di Elisabetta II che li ha catalogati. Se un museo vuole prenderli in prestito è necessario prenotarli con anni di anticipo. Camilla intanto ha “ superato” gli esami. E anche i giornali che le sono sempre stati contro, dal Daily Mail al The Guardian, attenti osservatori di stili e mancanze, hanno ammorbidito le loro posizioni nei confronti di quella che all’inizio era vista solo come una rovina/famiglia e causa dell’infinito dolore dell’amatissima Lady D.
Il confronto tra le due è sempre stato l’arma principale per ferirla, eppure nulla ha scalfito l’amore della coppia. Carlo e Camilla sono convolati a nozze nel 2005 e da allora, sono stati sempre l’uno al fianco dell’altra. Col tempo il popolo ha accettato la sua presenza a corte, così come la stessa Elisabetta II. Proprio lei prima di morire ha espresso in un comunicato stampa il sincero desiderio che venisse riconosciuta a tutti gli effetti Regina consorte. E così è stato.