Scontro concitato a “Coffee break” (La7) tra Barbara Lezzi, senatrice del Gruppo Misto ed ex M5s, e il parlamentare Andrea Cangini, ex Forza Italia, ora in Azione. La miccia della polemica è il reddito di cittadinanza, che offre a Cangini l’occasione per una fluviale critica contro il leader del M5s, Giuseppe Conte.
“Quello del camaleontico Conte – afferma il senatore ex berlusconiano – è il modo più vecchio e trito di fare politica, cioè promettendo e regalando a carico dello Stato: ti faccio guadagnare soldi senza lavorare, ti faccio ristrutturare casa senza pagare. Gratuitamente. C’è pure il no alle armi, ma noi siamo il Paese che spende meno per l’invio delle armi in Ucraina: 120 milioni. I banchi a rotelle del M5s sono costati 200 milioni”.
Cangini accusa: “Non a caso questa politica funziona in una parte del Paese, quella più abituata e più sensibile ai richiami del clientelismo. È un dato di fatto. I vecchi ministri democristiani, i capibastone importanti, quando dovevano scegliere un ministero nei governi che si formavano, non optavano per i dicasteri blasonati ma sceglievano il ministero delle Poste per assumere i postini al Sud, perché erano voti. La stessa identica cosa la sta facendo Giuseppe Conte. Se siamo arrivati a questo livello nello sfascio della cosa pubblica, è a causa della demagogia”.
Indignata è la replica dell’ex ministra del Sud: “Vorrei prendere le distanze dalle parole del senatore Cangini. Quello che ha detto è assolutamente indecente. I cittadini del Sud si facciano due conti prima di votare Calenda e Renzi, perché questo è classismo“.
“Ma non dire fesserie”, insorge Cangini, che precisa di riferirsi alla Campania, collegio di Luigi Di Maio.
“Ancora oggi si parla di clientelismo solo al Sud – continua Lezzi – È vergognoso”.