I magistrati - che hanno aperto un fascicolo in cui viene ipotizzato il reato di tentato omicidio - cercheranno ora di capire se si è trattato di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dagli agenti, che verranno sentiti dagli inquirenti. L'uomo è ancora in coma vigile
Non c’era alcun mandato di perquisizione, da parte della procura di Roma, a carico di Hasib Omerovic, il 26enne sordomuto precipitato dalla finestra del suo appartamento a Primavalle mentre in casa c’erano quattro poliziotti in borghese. I pm coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi – che hanno aperto un fascicolo in cui viene ipotizzato il reato di tentato omicidio – dovranno adesso chiarire se si sia trattata di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dai quattro agenti in borghese che quel giorno sono entrati nell’appartamento, a loro dire, per chiedere i documenti del 36enne, sordomuto dalla nascita, che ora si trova in coma al policlinico Gemelli con varie fratture dopo essere precipitato per circa 9 metri.
I fatti risalgono al 25 luglio. Omerovich è precipitato dalla finestra della propria camera da letto mentre in casa c’erano quattro poliziotti in borghese e la sorella S., di 31, disabile. Quest’ultima ha indicato come i responsabili del gesto gli agenti stessi: “Lo hanno picchiato con il bastone, è caduto e hanno iniziato a dargli i calci. È scappato in camera e si è chiuso, loro hanno rotta la porta. Lo hanno preso dai piedi e lo hanno buttato giù”. La sua versione è al momento al vaglio dei magistrati, che hanno già ascoltato alcuni testimoni. Poco prima del 25 luglio si è scoperto che su Facebook girava un post di critiche nei confronti di Omerovich, accusato di avere approcci molesti nei confronti delle ragazze: “Salve a tutti fate attenzione a questa specie di essere, perché importuna tutte le ragazze. Bisogna prendere provvedimenti”. Il post, che in allegato aveva foto del 26enne, era stato poi rimosso. Il giorno successivo sono arrivati gli agenti in borghese, a casa. La denuncia dei familiari è arrivata il 10 agosto. Le condizioni del 36enne sono in leggero miglioramento, non è più in pericolo di vita ma resta un quadro clinico complesso alla luce dei tre interventi chirurgici a cui è stato sottoposto.
Sul caso ha chiesto un chiarimento anche Ilaria Cucchi, candidata del centrosinistra al Senato in diverse circoscrizioni: “Chiediamo che sia fatta piena luce sui gravissimi fatti avvenuti nella casa Hasib Omerici-Sejdovic alla presenza delle forze dell’ordine. Io terrò gli occhi beni aperti su tutte le violazioni dei diritti umani”. Per casi come questo, ha proseguito, “semplicemente si tratterebbe di far funzionare le prime indagini, di far funzionare la macchina della Giustizia”. “Ci vogliono magistrati determinati – ha aggiunto – anche quando si tratta dei cosiddetti temi scomodi. Non mi volterò dall’altra parte, continuerò a tenere gli occhi aperti su questa vicenda, come tutte le altre che riguardano la violazione dei diritti”. Intanto la famiglia Omerovic ha chiesto di essere spostata dalla zona di Primavalle perché “ha paura”, ha fatto sapere sapere l’avvocato Arturo Salerni, legale dei genitori e della sorella dell’uomo. “Alla luce di quanto emerso per ragioni di sicurezza – afferma il penalista – la famiglia ha chiesto di essere allontanata da quella zona”.