Jean-Luc Godard è morto facendo ricorso al suicidio assistito in Svizzera. A rivelare i dettagli della scomparsa del leggendario regista francese è il quotidiano “Libération” che, dopo aver annunciato questa mattina la sua scomparsa, ora rende noto che il regista è “riuscito finalmente a portare a termine le sue convinzioni”.
La moglie Anne-Marie Miéville e i suoi produttori hanno confermato la sua morte a fine mattinata, spiegando che si è “spento serenamente nella sua casa circondato dai suoi cari” a Rolle, sulle rive del lago di Ginevra. “Non era malato, era semplicemente esausto”, ha raccontato un amico di famiglia a “Liberation“. “Aveva quindi deciso di farla finita – scrive il giornale – Era una sua decisione ed era importante che la rendesse nota. Un’altra persona vicina al regista ha confermato questa informazione”. È stata così smentita la notizia diffusa in un primo momento che il regista era morto a Parigi.
Proprio oggi il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato oggi l’avvio di una vasta consultazione con i cittadini sul tema del fine vita, nella prospettiva di un possibile nuovo “quadro normativo” entro fine 2023. La cosiddetta ‘convention citoyennè, organizzata dal Consiglio economico, sociale e ambientale (Cese), verrà avviata “da ottobre”, con conclusioni attese per “marzo 2023”, riferisce in una nota l’Eliseo. Dibattiti sul tema verranno organizzati anche al livello regionale, per “andare incontro ai cittadini e permettere loro di informarsi e di misurare le sfide riguardanti il fine vita”. Il capo dello Stato non esclude una nuova riforma attraverso il parlamento o attraverso la via referendaria. Il Comitato etico francese ha detto oggi che un “aiuto attivo a morire” potrebbe venire applicato in Francia, ma ad “alcune rigide condizioni”. L’organo consultivo chiede anche di accelerare gli sforzi per le cure palliative.