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Teodosio Losito, va ad Alberto Tarallo la polizza da 300mila euro sulla vita dello sceneggiatore morto suicida

Per il produttore si tratta di un’importante vittoria giudiziaria dopo due anni complessi tra accuse di ogni genere e inchieste incrociate sulla presunta istigazione al suicidio di Losito e il crack dell’Ares Film, su cui indaga la Procura di Roma

di Francesco Canino

I giudici del Tribunale di Milano hanno deciso: la polizza da 300mila euro sottoscritta dallo sceneggiatore Teodosio Losito, morto l’8 gennaio 2019, va al compagno Alberto Tarallo. Per il produttore si tratta di un’importante vittoria giudiziaria dopo due anni complessi tra accuse di ogni genere e inchieste incrociate sulla presunta istigazione al suicidio di Losito e il crack dell’Ares Film, su cui indaga la Procura di Roma. Sul fronte milanese si era invece aperta la controversia con Giuseppe Losito, il fratello dello sceneggiatore, inizialmente beneficiario della polizza sottoscritta con la Zurigo Assicurazioni, “dirottata” poi sul produttore con una mail la cui validità era stata messa in dubbio.

VA AD ALBERTO TARALLO LA POLIZZA DI LOSITO DA 300MILA EURO – Due contendenti per una polizza da 300mila euro. Da una parte Giuseppe Losito, difeso dall’avvocato Stefano De Cesare, che “aveva avanzato dubbi a proposito della autenticità della mail utilizzata per comunicare alla Zurigo il nuovo beneficiario”, come scrive il Corriere della Sera, e chiesto una verifica ai giudici. Dall’altra Alberto Tarallo, per vent’anni compagno di vita e lavoro di Teodosio Losito, assistito dagli avvocati Franco Coppi e Daria Pesce, che rivendicava di esserne il beneficiario. Per sbrogliare la matassa si è rivelata fondamentale la testimonianza dell’assicuratore Nicola Briani: “In merito alla sicurezza della firma attribuita a Teodosio Losito è rilevante notare che il teste Briani, sentito all’udienza del 28/10/2021, ha dichiarato che, come indicato nella stessa mail, quella comunicazione elettronica è stata preceduta da una telefonata di Teodosio Losito che comunicava la volontà di voler cambiare il beneficiario della polizza in Alberto Tarallo“.

LA CASSAZIONE SUL SEQUESTRO DI 5 MILIONI DI EURO – Per Tarallo e i suoi legali si tratta senza dubbio di una vittoria, non tanto (o non solo) per l’ingente importo in questione, ma perché rappresenta uno snodo legale importante dopo due anni complicati. Tutto era cominciato nel settembre del 2020 con lo scoppio dell’“Ares Gate” durante il Grande Fratello Vip, quando Adua Del Vesco e Massimiliano Morra lanciarono accuse pesanti – pur senza mai citare Tarallo – sul mondo della casa di produzione che firmò successi come Il bello delle donne e L’onore e il rispetto. Da quel momento è accaduto di tutto, tra inchieste sull’istigazione al suicidio di Losito, decine di vip chiamati a testimoniare (da Gabriel Garko a Barbara D’Urso), perizie grafologiche, debiti ingenti, testamenti sospetti, bancarotte. Fino al sequestro dei beni di Tarallo per 5 milioni di euro, lo scorso gennaio, poi annullato dal Tribunale del riesame a marzo. Su quest’ultimo punto “la Cassazione si pronuncerà definitivamente giovedì prossimo“, rivela il Corriere.

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