I profitti sono frutto della vendita di oltre 7 milioni di barili di greggio al giorno (su un consumo globale di circa 100 milioni) e di 13 milioni di tonnellate di gas liquefatto le cui quotazioni sono schizzate alle stelle dopo l'invasione russa dell'Ucraina
Il gruppo Vitol, principale trader indipendente al mondo di petrolio, ha chiuso i primi 6 mesi dell’anno con profitti superiori a quanto guadagnato nell’intero 2021. È quanto anticipa l’agenzia Reuters citando fonti a conoscenza dei dati. A fine giugno gli utili derivanti dalla compravendita di greggio hanno raggiunto i 4,5 miliardi di dollari, a fronte dei 4,2 miliardi incassati lo scorso anno. I profitti sono frutto della vendita di oltre 7 milioni di barili di greggio al giorno (su un consumo globale di circa 100 milioni) e di 13 milioni di tonnellate di gas liquefatto le cui quotazioni sono schizzate alle stelle dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Vitol non ha voluto commentare i dati. In questi mesi il gruppo ha gestito consegne di petrolio russo all’India, paese che ha incrementato molto gli acquisti da Mosca, spesso per raffinare petrolio e rivendere i prodotti ottenuti in Europa.
Nato in Olanda il gruppo Vitol ha negli anni acquisito una dimensione internazionale ed oggi ha sedi anche in Svizzera, Gran Bretagna e nel paradiso fiscale delle Bahamas. A Londra la sede si trova pochi passi da Buckingham Palace. Come tutti gli operatori del settore non è estraneo a comportamenti spregiudicati. In passato la società è arrivata ad ingaggiare il paramilitare Arkan, autore di pulizie etniche ed incriminato come criminale di guerra, per facilitare le operazioni con la Serbia.