Si tratta di cinque funzionari municipali e di due responsabili della società automobilistica tedesca che operano in Italia. Secondo i carabinieri che hanno svolto gli accertamenti ci sarebbero profili di illegalità negli stand con le auto parcheggiate di fronte all’Hotel de la Poste e nella zona della ex stazione
Pubblicità e ambiente. Un mix di interessi pubblici (Comune di Cortina d’Ampezzo) e privati (Audi Italia) ha portato all’apertura di un’indagine preliminare, con l’iscrizione di sette nomi nel registro degli indagati. Si tratta di cinque funzionari municipali e di due responsabili della società automobilistica tedesca che operano in Italia. Secondo i carabinieri che hanno svolto gli accertamenti e inviato un rapporto in Procura della Repubblica a Belluno, ci sarebbero profili di illegalità nella pubblicità del marchio automobilistico che da alcuni anni è partner di località di Cortina. In particolare sono stati installati due stand, con le auto parcheggiate, in Corso Italia, proprio di fronte all’Hotel de la Poste e nella zona della ex stazione.
Il problema è costituito dai vincoli paesaggistici che proteggono Cortina e le autorizzazioni necessarie per poter effettuare le installazioni. Sono stati richiesti e ottenuti, oppure il Comune ha agito con superficialità sottoscrivendo i contratti pubblicitari? È quello che dovrà accertare l’indagine che riguarda segretari comunali e funzionari che erano in attività a quell’epoca, oltre a due dirigenti della sede Audi di Verona. I reati ipotizzati fanno riferimento alla dichiarazione di tutela della conca di Cortina che risale a un decreto del 1952 e che imporrebbe il rilascio di autorizzazione paesaggistica e di un nulla osta della Soprintendenza ai Beni ambientali. In particolare la violazione riguarda la legge 42/2004, ovvero il Codice dei beni culturali e del paesaggio, con l’installazione di opere non autorizzate. Ma c’è anche la violazione dell’articolo 518 duodocies del codice penale che punisce la distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. In questo caso la pena arriva fino a 5 anni di carcere.
Audi nel 2006 aveva finanziato il restauro del campanile parrocchiale e da lì era stato avviato un rapporto di partnership. Due i contratti che legano il centro turistico bellunese alla casa automobilistica. Il primo risale al dicembre 2018 (valore un milione e mezzo di euro) sulla base di un regolamento adottato quasi due anni prima, quando il Comune era amministrato da un commissario prefettizio (Carlo De Rogatis), che disciplinava le sponsorizzazioni a favore del Comune. Era finalizzato a sfruttare l’immagine di Cortina in vista dei campionati mondiali di sci del 2021. Il secondo contratto riguarda, invece, le Olimpiadi invernali del 2026. Da un punto di vista pratico si è realizzata un’esposizione permanente delle auto Audi. Forse qualcuno si è dimenticato di chiedere le autorizzazioni ambientali e paesaggistiche.